giovedì 22 ottobre 2009

Lonardo-Mastella, Carlucci, Gariboldi-Abelli, Rossanda.Tre lady e una "ragazza del secolo scorso"

Ho un debole per Rossana Rossanda. Sa scrivere - cosa sempre più rara - e condivido quasi totalmente quanto dice. (Volendo leggetevi, per esempio, Ma quale Marx pubblicato sul Manifesto dell'8-03-09)
Stasera, ospite de La 7, ha espresso con la consueta lucidità il suo dissenso con la farsa delle primarie nel PD per scegliere un candidato tra tre che non esprimono alcun chiaro indirizzo politico alternativo.
Colpisce l'onestà intellettuale di questa anziana signora marxista che ha dedicato la vita alla politica perdendo tante battaglie, ma mai la capacità di analizzare gli eventi.
Colpisce e non si può fare a meno di paragonare la sua solidità culturale alla cialtronesca pochezza di tante vincenti protagoniste dell'odierno panorama politico italiano.
Sono di queste ore, in rapida successione, notizie non edificanti relative a tre illustri signore.
La moglie del ben noto Clemente Mastella, presidentessa della Campania, di nuovo indagata per una storiaccia di soldi, appalti e assunzioni ed obbligata all'esilio dalla sua regione.
L'Onorevole Carlucci, ex presentatrice televisiva - quella che vorrebbe soffocare con una legge i Blog in rete - condannata per non aver versato i contributi alla sua colf.
Rosanna Gariboldi, assessore al personale della Provincia di Pavia, arrestata per riciclaggio di denaro in paradisi fiscali insieme al re delle bonifiche ambientali Giuseppe Grossi. La signora Gariboldi, sbalzata all'assessorato dagli uffici amministrativi del policlinico San Matteo di Pavia, è moglie di Giancarlo Abelli, deputato del Pdl e vicecoordinatore nazionale del partito di Berlusconi. Un faraone nel pavese dove il presidente della Provincia, Vittorio Poma è un suo fedelissimo così come il neo eletto sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, affettuosamente chiamato, per la giovane età e perché da lui imposto, "il nipotino di Abelli".
Ad Abelli, ai tempi in cui era assessore di Formigoni, devono la nomina anche 47 direttori generali delle Asl e ospedali lombardi tra i quali Pietro Caltagirone, oggi alla direzione generale del San Matteo di Pavia, già condannato per falso ideologico e recentemente ricondannato dalla Corte dei Conti della Lombardia al pagamento di 322 mila euro a favore dell'azienda ospedaliera Niguarda di Milano (della quale era direttore) per il danno cagionato nell'aggiudicazione ed esecuzione di un appalto.


http://chiarelettere.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid;=2362228
FONTE

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