martedì 13 ottobre 2009

Il delirio del Cavaliere dimezzato

- di Angelo D'Orsi -


Sarò rapido. Ma non posso rinunciare ad esternare il mio pensiero: povero Cav, quasi fa pena, nel suo delirio ormai fuori controllo. Altro che la camomilla consigliatagli da Casini! Qui siamo davanti a un caso da camicia di forza. Persa la sicurezza, il nostro ostenta sicumera; non avendo più autorevolezza alcuna – in nessun campo –, ritiene di poterla sostituire con l’autoritarismo; non essendo in grado di articolare ragionamenti, accresce il livello sonoro della sua vocina nasale, che dunque risulta vieppiù sgradevole; gesticola, smania, gli occhi gli diventan piccini piccini, il collo si gonfia… E minaccia, minaccia, minaccia. E insulta, insulta, insulta. E si loda: e, conseguentemente, si sbroda. La sua autoreferenzialità che sino a ieri appariva patetica, oggi è invece da ricovero coatto; e il livello degli argomenti se vogliamo chiamarli tali, è precipitato assai sotto la soglia zero. Altro che “discorsi da Bar Sport”, come si diceva: qui siamo al trivio, come peraltro i comportamenti provano, in assoluta coerenza, tra il dire e il fare.

Ma, dicevo, ora ho un momento di debolezza. Provo quasi una tenerezza per quest’uomo sul viale del tramonto. Certo, è pericoloso, come un ubriaco. Dopo la brutta sbornia (di quelle cattive, non scelte: come se gli avessero fatto trangugiare qualcosa che gli ha fatto un gran male…) causata dalla sentenza della Corte sul famigerato Lodo architettato dai suoi legulei, e la sentenza che obbliga la sua Fininvest a sganciare 750 milioni di euro, per l’affaire Mondadori, ha vaneggiato per giorni. E come gli ubriachi in stato di decomposizione mentale, o semplicemente come i matti che si aggirano asserendo di esser Napoleone questo, Garibaldi quello, o Gesù Cristo in persona, così il Cavaliere dimezzato, ha sparato le sue farneticazioni. Non solo è il migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni (poteva dire dell’Italia unita, no?), ma anche il più perseguitato della nostra storia nazionale. Anzi, ripensandoci: il più perseguitato nel mondo, di tutti i tempi. E, intanto, il livore produceva in modo quasi naturale, battute pesanti, grevi insinuazioni, autentiche bestemmie costituzionali. Ma anche belle gaffes, come quella che ci ha rivelato quanto gli costa pagare giudici (voleva dire avvocati, ma il lapsus è assai rivelatore: ah, vecchio, caro Freud!).

E, mentre continuava a dichiararsi indispensabile alla nazione, e dunque proprio per questo perseguitato da toghe rosse, giornali comunisti, marea giustizialista, accadeva un altro piccolo evento: il Premio Nobel per la pace a Barak Obama. Ma come? Non c’era forse un Comitato che chiedeva il Premio, sì, proprio quello, per Silvio? (“Meno male che Silvio c’è”, ha provato a spiritoseggiare davanti agli attoniti telecronisti il nostro, riprendendo il ritornello di una delle tante canzoncine fabbricate per osannarlo; ma su You Tube potete trovarne delle migliori, a cominciare da quella ad hoc per il Nobel…a questo punto, ahimè!, mancato). E come hanno osato assegnarlo a Barak invece che a Silvio? A un “abbronzato”, poi!? Che ha pure trent’anni meno di lui! Incredibile. Chissà che travasi di bile, povero Cav. Che cumulo di amarezza, per questa incomprensione da parte di qualcuno nel mondo. E quante escort gli saranno occorse per superare questo momento difficile.

Sì, mi sento solidale al pover’uomo. Che, addirittura, ora viene soccorso dalla figliola Marina. Che ripete, come una scimmietta ammaestrata, le parole paterne: complotto, comunisti, sentenze pilotate, persecuzione giudiziaria, stampa in mano alla sinistra, lui è legittimato dal popolo. Si è persino spinta – udite, udite! – a dichiarare che quando sente Antonio Di Pietro parlare, lei “si vergogna di essere italiana”. Fa bene. Se gli italiani fossero tutti come Silvio e Marina (talis pater, talis filia), sarebbero molti altri, dalle Alpi al Lilibeo, a vergognarsi di condividere la cittadinanza con loro. A cominciare da chi scrive.


http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-delirio-del-cavaliere-dimezzato/
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