mercoledì 21 ottobre 2009

Lo spoil system in biblioteca via Repubblica e il Manifesto

- di SALVATORE MANNIRONI -

A Musile di Piave lo spoil-system è passato anche per la mazzetta dei giornali offerti dalla biblioteca comunale. Dopo dieci anni di amministrazione di centrosinistra, la nuova giunta a guida leghista, insediata lo scorso anno, ha deciso di eliminare il quotidiano la Repubblica dalla mazzetta a disposizione dei cittadini. Sarà pure il giornale più letto d'Italia, ma era necessario un "segnale di cambiamento", per usare le parole del sindaco, Gianluca Forcolin, deputato della Lega.

Musile sorge sulla riva destra del Piave, in provincia di Venezia, ed ha poco più di 11mila abitanti. La 'scomparsa' del giornale dall'emeroteca sarebbe rimasta relegata alla piccola polemica di paese sollevata dal circolo 'Che Guevara' di Rifondazione comunista, se non avesse provocato l'intervento dell'Associazione italiana biblioteche. Il presidente dell'Aib, Mauro Guerrini, ha infatti scritto al sindaco di Musile, criticando apertamente le "disposizioni impartite" alla biblioteca comunale, "tendenti a eliminare le pubblicazioni ritenute 'politicizzate'": "Le Sue disposizioni - scrive Guerrini al sindaco - sembrano mettere in luce la sfiducia che la sua amministrazione nutre nei confronti dei concittadini, che evidentemente non sono ritenuti in grado di formarsi un giudizio critico e che quindi devono essere messi sotto tutela, al riparo dall'informazione di parte o politicizzata, un concetto peraltro assai discutibile in sé".

Non solo. Il presidente dell'Aib ricorda che le biblioteche sono "l'emblema stesso della libertà e della democrazia", mentre "la censura è la negazione delle ragioni per cui le biblioteche vengono finanziate dalla collettività". Per queste ragioni, Guerrini chiede al sindaco di riconsiderare le sue decisioni e lo invita a "guardare con fiducia al ruolo delle biblioteche pubbliche, che sono e devono restare luoghi per il libero confronto delle idee e non terreni di scontro ideologico".

Difficile che la sua richiesta possa essere accolta. Il "segnale di cambiamento", del resto, è stato una delle prime scelte della giunta Forcolin. Sin dal 2008, una direttiva imponeva l'eliminazione dall'emeroteca dei quotidiani il manifesto e Repubblica. I dirigenti della biblioteca si sono detti contrari, trattandosi oltretutto anche del quotidiano più letto in Italia, ma alla fine il manifesto ha pagato il prezzo del compromesso. Qualche settimana fa, dopo una discussione in giunta, è arrivata la nuova direttiva, stavolta trasmessa ai bibliotecari dall'assessore alla cultura, Luciano Carpenedo, come un ordine "perentorio". Morale: è vero che c'è un ostinato lettore che abbandona spesso la sua copia a disposizione degli altri utenti, ma ufficialmente Repubblica è sparita dalla biblioteca.

I motivi ufficiali sono di bilancio e non solo: "E' vero - ammette il sindaco Forcolin - c'è anche una ragione politica. Per non metterci a livello dell'amministrazione precedente, abbiamo deciso di privilegiare i giornali locali, Gazzettino e Nuova Venezia, di tenere un solo quotidiano nazionale, il Corriere, uno economico e uno sportivo. E poiché non avevamo la possibilità di aggiungere quotidiani come il Giornale o la Padania, abbiamo tolto quelli collegati ad associazioni o orientati politicamente e quindi il manifesto, dichiaratamente comunista e Repubblica che è comunque orientata a sinistra". E il pluralismo di cui parla il professor Guerrini nella sua lettera? Quello lo si può trovare on line, dice il sindaco: "C'è una postazione internet e chi vuole altri giornali se li può leggere là".


http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/giornali-biblioteca/giornali-biblioteca/giornali-biblioteca.html
FONTE

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