- di Claudio Fava -
In un paese in cui alla parola legalità qualche ministro mette mano al revolver e Nicola Cosentino si prepara a correre come governatore della Campania dovremmo non stupirci più di nulla. Ingenui. Siamo a Catania, si elegge il nuovo presidente della FAI, la Federazione degli Autotrasportatori, e la scelta cade su Angelo Ercolano: l’ultimo rampollo (incensurato) della principale famiglia mafiosa della città. Lo zio Pippo è il reggente della cosca Santapaola (Nitto è suo cognato); il cugino Angelo invece sta all’ergastolo per aver ammazzato Giuseppe Fava. Per decenni la famiglia Ercolano ha investito i propri denari nella ditta di trasporti, l’Avimec, poi confiscata per mafia. E non c’è subappalto per movimento terra, da queste parti della Sicilia, che sia sfuggito alla premiata ditta Ercolano.
Il vecchio boss Pippo, buon amico dell’editore Mario Ciancio, fu arrestato proprio in un sottoscala ricavato negli uffici della sua azienda, ha già scritto Walter Rizzo su l’Unità. E anche Nitto Santapaola da latitante si spostava nascosto dentro i camion dell’Avimec. Adesso il nipote Angelo (fedina penale immacolata), titolare della «Sud Trasporti s.r.l» (azienda pulita), rappresenterà 1.500 trasportatori catanesi. Non so come la prenderemmo se al nipote (incensurato) di Cutolo avessero appaltato la ricostruzione de L’Aquila, o se al cugino (incensurato) di Francis Turatello avessero affidato il Casinò di Sanremo. Stupisce che nessuno si stupisca. E che il Giornale di Feltri distribuisca invece un opuscoletto dal titolo “Dossier Sicilia” sull’isola operosa e spregiudicata che tanto piace al padrone di quel quotidiano. In copertina c’è proprio la foto di Angelo Ercolano. La Sicilia che piace.
http://www.unita.it/news/commenti/90077/catania_parenti_e_trasporti
FONTE
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giovedì 22 ottobre 2009
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