- di Rita Pani (APOLIDE) -
L’Italia è una, unica e indivisibile, tenuta insieme da una lunga tradizione e cultura del falso in atti d’ufficio, della corruzione, della concussione, della mafia. Carabinieri a Milano come a Ceppaloni, dalla moglie di Abelli e dalla moglie di Mastella. Basta quindi parlare di due “Italie” e due velocità. La merda è un mare di merda, e l’Italia una penisola.
Perché vince berlusconi, e perché la sinistra ha smesso di esistere? Perché chi veramente crede che questo stato di cose debba necessariamente cambiare, non ha alcuna rappresentanza politica, e chi a queste cose ci ha fatto il callo, o addirittura le avvalla con ignoranza o opportunismo, trova la sponda su cui attraccare in un governo che premia il malaffare.
Basti pensare che è in atto una disputa interna al pdl, per stabilire se, colui che si dice essere il rappresentate politico del Clan dei Casalesi, sia o no candidabile alla presidenza della regione Campania, per comprendere quale sia il grado di declino etico e morale di questo paese. In un luogo civile, in una “Fantasylandia” al contrario (Svezia, Norvegia, Congo) un problema del genere non sarebbe mai stato posto in merito alla candidatura di un sospetto mafioso, nemmeno per il ruolo di amministratore di condominio. In Italia invece, il presidente del consiglio avvalla la sua candidatura “perché ricco di famigghia e quindi si paga la campagna elettorale da solo.” E tralasciamo il fatto che questa persone è anche un sottosegretario dell’attuale italico governo.
Dall’altra parte ci siamo noi, quelli di cui dicevo prima. Non duri e puri, semplicemente onesti e senzienti. Una valanga di partiti comunisti monocellulari, un uomo di destra che ricopre il ruolo di estrema sinistra, l’UDC di Casini che vanta tra i suoi uomini di spicco Totò Cuffaro, e il PD momentaneamente impegnato ad assegnare il ruolo di segretario, e che per voce di Franceschini ieri rivendicava il merito di “aver fatto fuori i partitini”. Certo nessuno ha fatto notare al candido ragazzotto che così facendo “ha fatto fuori la garanzia democratica di un paese”. Il poveretto avrebbe dovuto in seguito soffermarsi a pensare, e questa è opera ormai inutile e dimenticata.
La soluzione ci sarebbe: azzerare i vertici dei partiti, obbligare tutti alle dimissioni e alla pensione (che tanto loro la prendono sicuro) e riprendere in mano la politica. Certo lo so da me che è un discorso di pura utopia, perché in fondo in fondo, il male peggiore dell’Italia è l’assoluta e colpevole abitudine alle cose.
Sono ladri? Lo sappiamo, e quindi? Aspettiamo il nuovo messia. (Io a votare andrò sempre, ma annullerò la scheda in modo inequivocabile, perché nemmeno ci si può fidare a lasciare schede bianche in questa penisola circondata dal mare.)
http://guevina.blog.espresso.repubblica.it/resistenza/2009/10/litalia-%C3%A8-una-penisola-circondata-da-un-mare-di-merda.html
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Anche io sono andata a votare...Ho fatto mettere a verbale che nessun partito mi rappresentava.Credo che, chi è stanco di stare nella merda dovrebbe andare a votare...ma verbalizzando ciò che pensa.Perchè il governo siamo noi!
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