sabato 15 agosto 2009

Tagli e travagli. Viaggio nel mondo oscuro dei tagli ai finanziamenti

di Emilia Urso Anfuso
Giornalista freelance indipendente. Si occupa di Politica, inchieste ed Affari Sociali.
Sito Web dell'autore: Gli sComunicati - informazione indipendente

Mentre il Governo e tutti i partiti Politici sono presi da “altre e più importanti questioni”, fra Decreti da emendare, progetti per il Mezzogiorno da recuperare dal cappello intense diatribe fra lo sterile e l’isterico, si perde una buona parte di certe informazioni che riguardano direttamente la vita quotidiana di milioni di cittadini.
Mentre il Governo e tutti i partiti Politici sono presi da “altre e più importanti questioni”, fra Decreti da emendare, progetti per il Mezzogiorno da recuperare dal cappello intense diatribe fra lo sterile e l’isterico, si perde una buona parte di certe informazioni che riguardano direttamente la vita quotidiana di milioni di cittadini.

E’ il caso – ad esempio – dei tagli ai finanziamenti per diversi comparti che vedono protagonisti i cittadini.

Sapevate ad esempio che non sono stati riconfermati i finanziamenti per il volontariato civile in Piemonte? Milioni di cittadini anziani e disabili, già a partire dal prossimo Settembre, non avranno più quel po’ di solidarietà fatta da giovani pronti a dedicare tempo ed energie per la messa in atto di alcuni servizi sociali dedicati alle fasce deboli.

Ma è necessario riflettere sulla metodica utilizzata, che ad una prima lettura farebbe pensare a qualcosa di diverso da ciò che conosciamo essere “taglio finanziario”.

All’Anpas (associazione nazionale pubbliche assistenze) cos’ come altre 81 associazioni di volontariato, comprese le ACLI (associazioni cristiane lavoratori italiani) è stato reso impossibile l’accesso ai tanti giovani che hanno fatto richiesta di servizio civile presso le loro strutture “grazie” ad una novità: il punteggio da raggiungere per ottenere l’assegnazione del servizio civile, è stato ritoccato. Innalzandolo. Così, per le tante organizzazione a sostegno di disabili ed anziani, è stato reso impossibile l’accesso ai volontari che durante l’ultimo anno hanno contribuito a rendere meno difficoltosa la vita di tanti cittadini.

La motivazione? E’ presto data e che serva da spunto di riflessione. A quanto pare, queste risorse verranno da Settembre utilizzate per altri tipi di servizi. All’interno di enti pubblici e biblioteche. Ottima trovata, non c’è che dire. In considerazione del fatto che, in questo modo, lo Stato sborserà per ogni risorsa impiegata presso uffici pubblici sfruttando il trabocchetto del “servizio civile”, solo circa 8.000 euro. Una miseria, ma che frutterà energia lavorativa. Come dire: “ti impiego quasi a costo zero”.

Se poi gli anziani ed i disabili Piemontesi non sapranno più dove sbattere la testa per andare dal medico, fare la spesa oppure ottenere medicamenti indispensabili in farmacia, questo non è affare dello Stato. Produttività: questo è il diktat. Chi versa in gravi condizioni di disagio – a quanto pare – non può e non deve divenire ulteriormente un granello nell’ingranaggio del sistema socio economico del Paese.

E ancora: i tagli al Sistema Sanitario nazionale, incubo di tutti gli Italiani e delle Regioni. Dal Governo, rassicurazioni. Ma a quanto pare la realtà è un’altra. E parla di tagli eccome, nell’ordine di circa sette miliardi di euro per gli anni 2010 e 2011. Per ritrovare il lume della ragione, fra dichiarazioni che entrano in conflitto ogni secondo che passa, basterebbe legger il testo dell’ultima Finanziaria che – per la prima volta – è stata triennale. Con questi tagli, la cittadinanza italiana non ha più garanzia di assistenza sanitaria. Molte Regioni dovranno decidere di depennare molte prestazioni dal tariffario convenzionato ed i famosi “Livelli Essenziali di Assistenza” (LEA) andranno a farsi benedire. Il tutto confortato dalle rassicurazioni di un Governo che sembra dimenticare spesso le sue stesse azioni.

Ci sono poi da aggiungere i tagli al comparto Sicurezza, con le risorse impiegate in Polizia che oltre alle già note difficoltà relative ai rifornimenti di benzina per i mezzi di servizio, la totale mancanza di revisione degli stessi mezzi e quant’altro potrebbe preservare i connotati di posti di lavoro agevolati dai finanziamenti statali, stanno sopportando persino ritardi nell’erogazione degli stipendi. Che peraltro, come è noto, sono ai minimi storici delle griglie salariali europee.

E che dire degli ulteriori tagli al comparto dell’Istruzione? Puntuali – come ormai spesso accade nel periodo estivo – ecco cadere la mannaia di Stato su centinaia di posti di lavoro fra insegnanti di sostegno e di ruolo.

Tutto fa pensare a criteri di risparmio dedicati proprio ove sarebbe invece necessaria una attenzione maggiore.

Chi ne paga le spese? I cittadini. Come sempre. Da sempre.

Da decenni i Governi italiani che si sono succeduti, hanno giocato il gioco delle tre carte per spostare risorse a seconda dei casi. O per tappare altre falle o per agevolare chi già vive nel mondo dorato di troppe agevolazioni (parlamentari in testa)

Il perdurare di queste dinamiche sta divenendo sempre più aberrante e difficilmente controllabile da parte dei cittadini che si vedono costretti a dipanare matasse e districarsi da varie vessazioni praticamente di giorno in giorno. Accorgendosene semmai, al momento di richiedere una prestazione sanitaria che viene negata all’improvviso oppure notando che il numero di poliziotti nelle strade è ampiamente doppiato da militari per le strade in stato di guerra o Gruppi Ronda fra folklore e follia collettiva.

Alcuni fra i “bene informati” parlano di imminente bancarotta dello Stato Italiano. La domanda ancora una volta è: dove eravamo noi cittadini mentre qualcun altro dilapidava con leggerezza i nostri contributi economici verso tutt’altro che il bene della nazione? A certe domande, non vi è mai risposta.

fonte: http://www.agoravox.it/Tagli-e-travagli-Viaggio-nel-mondo.html
FONTE

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