venerdì 28 agosto 2009

Se le nostre coscienze fanno naufragio

di Chiara Valentini

Un’emozione di quelle che ti prendono alla gola, e l’impossibilità di staccare gli occhi dalle pagine del giornale, e la sensazione di esserci anche tu in quella cameretta d’ospedale, a fianco del letto della ragazza eritrea sopravissuta quasi per miracolo alla folle traversata della morte. E’ quel che ho provato leggendo sulla Repubblica il reportage del suo direttore Ezio Mauro, che con la passione e la tenacia dei grandi cronisti ha saputo chiedere, ascoltare, dare un senso commisurabile alle nostre esperienze ad una vicenda che appare estrema solo a chi ha perso la capacità di guardare e riflettere.

Eccola lì davanti a chi legge Titti Tazrar, 27 anni di speranze un po’ approssimative come il suo inglese imparato in una scuola non poi tanto diversa dalle nostre, fiduciosa in un mondo affluente di cui le erano arrivati echi imprecisi. Eccola che comincia quasi con spensieratezza un viaggio che la porterà ad attraversare orrori sempre più grandi: nella Libia del nostro alleato Gheddafi, sequestrata per mesi dai trafficanti di uomini e poi in quel gommone così simile ai tanti gommoni che attraversano i nostri mari, dove ogni notte fa più paura della notte prima e dove la fame e la sete non danno tregua. Uno dopo l’altro muoiono i compagni di viaggio, le sue due amiche abortiscono e poi se ne vanno anche loro, senza neanche la forza di lamentarsi.

Senza questo raccontoTitti sarebbe stata solo un’immagine veloce nelle cronache mediatiche dei viaggi finiti male, un’ombra rimossa forse con un certo fastidio. E d’altra parte non ci sono stati quei maltesi a testimoniare che la ragazza eritrea e gli altri pochi sopravissuti ‘scoppiavano di salute’? Non c’è Umberto Bossi, uno dei capi della maggioranza di governo, a spiegarci che se di immigrati ne arrivano troppi neanche le leggi del mare valgono più?

Raccontare, riflettere. Respingere l’opacità dei sentimenti e il naufragio delle coscienze, ritrovare la voglia di dire di no. In un’Italia che scivola con distratta indifferenza verso una barbarie mai sperimentata a questi livelli c’è un enorme lavoro che ci aspetta in questo caldo rientro dalle vacanze.

fonte: http://valentini.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/08/27/se-le-nostre-coscienze-fanno-naufragio/
FONTE

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