lunedì 24 agosto 2009

Piano CASA del Governo..si è persa una grandissima occasione !!!

di Raffaele Langone

Poteva essere un’occasione incredibile. Il rilancio dell’economia anche attraverso interventi coordinati di ridisegno urbanistico delle città.. Poteva essere l’occasione per smantellare le brutte periferie delle nostre città costruite a cavallo degli anni 60 del secolo scorso e sostituirle con quartieri di nuova concezione, quella del secolo appena iniziato, con le esigenze del vivere che la società del XXI° secolo ha posto da subito, la mobilità, le infrastrutture tecnologiche a rete, la qualità della vita, il lavoro. Si è preferito invece fare un provvedimento di mantenimento della struttura urbanistica delle città che non risolve nulla. Eppure ci si poteva aspettare di più, visto la voglia di voler passare alla storia da parte dei nostri governanti.
Gli IMPERATORI romani, i FARAONI sono passati alla storia per la costruzione di città nuove, di opere di grande interesse pubblico ancora oggi testimoni di quella grandezza. I nostri faraoni “passeranno alla storia” per aver consentito di realizzare qui e là qualche metro cubo in più sulle costruzioni esistenti. E saranno gli ..incubi della Storia. Che differenza dall’essere un faraone e dal sentirsi un faraone.
E’ mai possibile che non si riesca a capire che per scongiurare incombente crisi ambientale occorre partire ANCHE dal dover metter mano alla riprogettazione delle città. Il trasporto urbano è tra le attività umane il settore che maggiormente contribuisce alle emissioni di anidride carbonica. Ridurre le cause e i motivi della mobilità urbana consentirebbe una drastica riduzione dei gas serra. Per fare questo le persone devono poter avere a non più di 10 –15 minuti a piedi tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere, lavorare, istruirsi, svagarsi, curarsi etc.
Questo significa dover riprogettare e ricostruire tutte le nostre città, smantellarne le bruttissime periferie e ricostruirle con i canoni e le esigenze della modernità "ecocompatibile". Ma..non se ne farà nulla.
Eppure poco prima del G8 dell'Aquila, dal 23 al 26 giugno scorso, i leader politici europei ed esperti mondiali si sono dati appuntamento a Bruxelles per la nona edizione della Green Week 2009, la più grande conferenza annuale dedicata alla politica ambientale dell’Ue, .
Il motto della conferenza era, “Act and adapt”, agire e adattarsi, prima che il cambiamento climatico raggiunga livelli ancora più pericolosi e causi sofferenze di vasta portata agli esseri umani. In assenza di una decisa azione globale, infatti, la temperatura media potrebbe aumentare tra l’1,8 e i 4°C rispetto ai livelli attuali nel corso di questo secolo. Nel peggiore degli scenari si parla di 6,4°C entro il 2100, un aumento da tre a nove volte superiore al riscaldamento che la Terra ha registrato finora rispetto ai livelli preindustriali.
Bisogna agire in fretta dunque, ma anche modificare lo stile di vita in modo da non contribuire ad aggravare la situazione.
Adattarsi insomma. Intanto iniziando dai trasporti, voce che incide per il 30 per cento sui consumi energetici dei paesi europei. Secondo i dati dell’International Energy Agency, le emissioni del settore continueranno ad aumentare di circa 1,6 per cento all’anno fino al 2030, con una crescita di circa il 30 per cento rispetto ai valori del 2000. L’azione sul trasporto urbano, che influisce per il 40 per cento sul totale delle emissioni del trasporto su strada, è centrale per raggiungere gli obiettivi dell’Ue. Che per questo, nell’ambito del VII programma quadro, ha stanziato oltre 4 miliardi di euro per promuovere lo sviluppo di sistemi integrati, ecocompatibili e intelligenti, grazie all’utilizzo di tecnologie ibride e carburanti alternativi, in particolare l’idrogeno e le celle a combustibile.
Ma per avere delle città a basse emissioni, basta rendere altamente tecnologici i trasporti? La risposta è no! In teoria l'innovazione tecnologica può risolvere i problemi, sempre se saremo capaci di sviluppare le soluzioni giuste in tempo e implementarle a prezzi contenuti. Ma accanto alle soluzioni tecnologiche dobbiamo imparare a usare meglio le nostre risorse e pianificare meglio il territorio e la mobilità, con una gestione ottimale del trasporto pubblico e zone libere dalle auto.
Occorre andare dunque alla riprogettazione delle nostre città riducendo le cause e i motivi della mobilità urbana, cosa che consentirebbe una drastica riduzione dei gas serra. Per fare questo le persone devono poter avere a non più di 10 –15 minuti a piedi tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere, lavorare, istruirsi, svagarsi, curarsi etc. Ed invece il piano del governo lascia tutto così come è..e le città continueranno ad essere brutte, sempre più inquinate, sempre meno vivibili..ma in compenso con qualche metro cubo di costruzione in più qui e là. Chissà se qualche regione, nella propria autonomia, oserà distaccarsi dalla filosofia del governo centrale. Ci credo poco.

http://rlangone4.blogspot.com/2009/08/piano-casa-del-governosi-e-persa-una.html
FONTE

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