mercoledì 26 agosto 2009

Falsi ecologisti

L’annuale appuntamento di Erice non smette mai di fornire spunti di riflessione.

Sotto la grande ala di Antonino Zichichi ogni anno si riuniscono nello splendido comune trapanese decine di scienziati per confutare le teorie che vanno per la maggiore.

Il caso più famoso è quello del global warming che, a detta di Zichichi, sarebbe una balla colossale perchè non è vero che a far salire la temperatura al mondo sono le attività antropiche. Cioè l’inquinamento.

Ma ora ne arriva un’altra, e non è da meno: la chimica verde.

Spiegazione, dalle parole di Stefano Parmigiani ordinario di Biologia evolutiva e funzionale nell’università di Parma, presente ad Erice:

“oggi la scienza è in grado di disegnare molecole che non interferiscono con il nostro organismo e con l’ambiente [...] alla base delle interferenze di alcune sostanze chimiche con il nostro organismo, per la similarità con lemolecole ormonali, c’è semplicemente la scarsa conoscenza dei chimici in campo biologico. Ecco perchè creare gruppi di ricerca interdisciplinare è fondamentale“.

Il petrolio quasi come il testosterone, quindi…

Ma, specifica Terry Collins, professore di chimica al Carneige Mellon dell’università di Pittsburg anch’egli presente ad Erice:

“ad ostacolare il progresso sono le grandi lobby“.

Sinceramente ho grossi, grossissimi dubbi.

Sia chiaro, non sono dubbi sul fatto che si possa fare una chimica più pulita, ma sul perchè si chieda di farla.

Sempre Collins: “la chimica sostenibile ha già consentito di sperimentare pesticidi costituiti da proteine ed anche farmaci a bassissimo dosaggio e contestuale elevata efficacia terapeutica“.

Da decenni i pesticidi si fanno più o meno tutti dal petrolio mentre i concimi dal metano tramite il processo di Haber-Bosch e sono entrati da parecchio tempo nella black list di chi sostiene un ritorno all’agricoltura naturale.

Quella della rotazione delle colture e degli insetti che mangiano gli insetti.

Proporre una chimica verde, a questo punto, equivale a proporre una via d’uscita comoda e industrialmente economica dall’attuale situazione dominata dalla chimica tradizionale, quella del petrolio e del gas.

O meglio, si mantiene la chimica tradizionale ma le si cambia faccia: se basta l’aiuto di un biologo o di un medico per far diventare il petrolio-ormone in petrolio-qualcos’altro il problema è bello che risolto.

Si mantiene l’agricoltura industriale, si mantiene la chimica industriale, si mantiene tutto un settore che non ha la minima intenzione di tirare le cuoia…

Anche perchè fattura miliardi di dollari l’anno e da lavoro, tra diretto e indotto, a milioni di persone.

Ve l’immaginate l’Eni che dice: “inquino troppo, domani chiudo“?

Io no.

Ve l’immaginate l’Eni che dice: “inquino troppo, divento verde“?

Io sì.

Ecco il giochetto: dopo i macchinoni verdi, le sportive verdi, le energie verdi, le assimilate alle verdi, la benzina verde, le infrastrutture verdi, ora arriva la chimica verde promossa da uno scienziato che aspira a diventare l’Einstein dei cattolici.

Perchè oggi se non sei verde sei uno sfigato, se lo sei hai la coscienza a posto.

http://net.essenzialeonline.it/perfortunasonosiculo/2009/08/25/falsi-ecologisti-nr3/
FONTE

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