lunedì 24 agosto 2009

L’Italia prima infligge poi cura le ferite agli immigrati clandestini

[De Standaard]

Bruxelles - Il governo Berlusconi, che recentemente ha reso perseguibile penalmente l’immigrazione illegale, procederà ad una grande regolarizzazione il prossimo settembre.

L’Italia a partire dal primo settembre procederà alla regolarizzazione di due categorie di illegali. Chi lavora nelle case come colf o badante o negli ospizi per anziani come assistente, avrà tempo durante tutto il mese di settembre per richiedere le carte necessarie. In queste due categorie rientrano anche coloro che fanno assistenza ai portatori di handicap sia a domicilio che nelle strutture specialistiche.

La casa di riposo o la famiglia che abbia assunto una badante potrà presentare la domanda a nome del lavoratore illegale. Solo chi al 30 giugno 2009 si trovava già in Italia ed in quel momento lavorava illegalmente già da almeno tre mesi potrà usufruire di questa sanatoria. La domanda costa 500 Euro. Nella sola regione Veneto, 20.000 lavoratrici del centro ed est Europa avrebbero i requisiti necessari per la regolarizzazione.

L’ultima sanatoria introdotta dall’Italia risale al 2002 e riguardava tutte le categorie di lavoratori. Questa regolarizzazione di lavoratori specifici che, in questa Italia sempre più anziana, sono necessari come il pane, non solleva alcuna protesta da parte dell’opinione pubblica. Questo è rimarchevole.

Nel maggio dello scorso anno in Italia è salita al potere una coalizione di centro-destra, che ha fatto dell’immigrazione il tema più importante della campagnia elettorale. Il governo di Silvio Berlusconi, insieme al partito anti-immigrati Lega Nord come principale alleato, ha continuato a martellare sulla necessità di fermare l’immigrazione illegale, ad esempio rendendo più severi i controlli alle frontiere.

Contemporaneamente entrerà in vigore la maggior parte dei provvedimenti che il parlamento italiano ha approvato l’anno scorso in materia di immigrazione regolare e clandestina. Alcuni esempi: verranno tassati i permessi di soggiorno e le regole per le riconciliazioni familiari saranno più rigide.

Più conosciuta e più criticata a livello internazionale è la nuova legislazione contro l’immigrazione illegale. In Italia, da circa un mese, è considerato un crimine il soggiorno illegale e l’offrire lavoro o alloggio illegalmente.

Al primo fermo l’illegale rischia, oltre il foglio di via, anche una multa per l’infrazione. Al secondo fermo il clandestino rischia, come già prima, anche di finire in carcere. Inoltre, il periodo durante il quale gli illegali possono essere tenuti richiusi nei centri di accoglienza è aumentato da due a sei mesi.

La politica del governo sull’immigrazione in gran parte sembra far leva sui “bassi istinti” dell’italiano medio. Presso una parte dell’opinione pubblica serpeggia la convinzione che esista un rapporto diretto tra immigrazione (clandestina), criminalità e disordine pubblico. Un certo numero di quotidiani italiani fomenta questa impressione specificando sistematicamente la nazionalità del reo nel caso questi sia di origine straniera.

Inoltre l’Italia risente della crisi economica più di altri paesi europei, con la conseguenza che gli immigrati corrono maggiormente il rischio di essere visti come concorrenti sgraditi sul mercato del lavoro. Questa sensazione è stata smentita con dati reali dalla Banca Centrale Italiana nel corso di questa settimana. Gli immigrati, secondo la Banca d’Italia, sin dal loro arrivo non hanno assolutamente “rubato” lavoro agli italiani. Viceversa, le funzioni che italiani ed immigrati ricoprono sono “complementari”. Grazie al fatto che gli immigrati vengono più spesso impiegati in funzioni tecniche o lavorano come operai, aumentano per gli italiani di sesso maschile le occasioni di lavoro in settori che richiedono personale più altamente specializzato.

Anche le donne italiane sono avvantaggiate dalla presenza sul mercato del lavoro di immigrate di sesso femminile. Mentre le donne del centro ed est Europa si prendono cura delle loro case, le donne italiane sono libere di impegnarsi lavorativamente fuori casa, suggerisce la Banca d’Italia.

Regolarizzando in modo generalizzato colf e badanti il governo ammette quindi una realtà economica: questo non comporterà una perdita di posti di lavoro per gli italiani. Il fatto che la regolarizzazione, persino nella destra estrema, provochi così poca opposizione dimostra ulteriormente come i “bassi istinti” abbiano un peso anche il questo caso. Con l’irrigidimento della legge sugli illegali, molte famiglie temevano di perdere il loro aiuto domestico o, naturalmente, di essere persino accusate di un crimine.

[Articolo originale "De Standaard" di Ine Roox]

http://italiadallestero.info/archives/7164
FONTE

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