lunedì 24 agosto 2009

Minzolini, uso criminoso!

«Siamo di nuovo di fronte ad un uso criminoso della tv pubblica, pagata coi soldi di tutti. Dopo questa sera, serve un immediato intervento del governo e io, da presidente del consiglio dei ministri, mi farò carico di proporre una legge che dirima la questione. Non è possibile che la privacy degli italiani sia sempre violata: è ora di finirla». Sarebbe bello se Silvio Berlusconi oggi avesse pronunciato queste parole, ma ovviamente non l’ha fatto. Qui la privacy violata non è la sua, dunque non gliene frega niente.
L’uso criminoso del servizio pubblico al quale ci riferiamo è la caccia al multimilionario di Bagnone. Il tg1 di stasera ha dedicato alla spasmodica ricerca del fortunato vincitore oltre sette minuti, rendendo di pubblico dominio la vita privata di qualche sospettato per la vincita tramite veri e propri interrogatori, con nomi e cognomi e immagini delle case dei presunti vincitori, manco fossero degli evasori fiscali o dei mafiosi sanguinari.

Di fronte a questa caccia all’uomo, sarebbe bello chiedere al Canagliere cosa pensa di questo servizio pubblico, vista la sua posizione sulla privacy («a difesa della privacy è ormai una vera emergenza», «ora basta, quello del rispetto della privacy è un tema sempre più urgente che dobbiamo risolvere»); sarebbe bello incalzarlo e chiedergli, col dovuto rispetto, perché si muove solo quando viene toccato in prima persona.

Sarebbe anche bello sentire che cosa pensa al riguardo Niccolò Ghedini che, per le foto scattate in Sardegna al suo assistito, ebbe a dire che «questa continua in­tromissione nella vita privata del presidente, fotografato di na­scosto nella sua abitazione con fi­gli e nipotini, è davvero intollera­bile». Uno potrà anche dire che Ghedini è l’avvocato di Berlusconi e dunque agisce per tutelare il suo assistito: si può anche rispondere che però è anche parlamentare, dunque se c’è qualcuno che può fare qualcosa è lui (esattamente come il suo capo)...

Sarebbe ancora più bello chiedere a Minzolini che fine ha fatto la linea editoriale del tg1, quella che ci era stata minacciata il 22 giugno scorso, riassumibile nello slogan "niente gossip nel mio tg": è una notizia la caccia al milionario? Facendo finta che lo sia, è così importante da metterla subito dopo gli incendi in Grecia e prima della questione immigrazione?

Queste ovviamente sono semplici riflessioni, delle tranquille considerazioni sulla falsità di certi unti del Signore e su certi “giornalisti” italiani, dei pensieri sul doppiopesismo tipicamente italiota, dipendente da una sola variabile: il potere.

AB

fonte: http://bile.ilcannocchiale.it/post/2317555.html
FONTE

Nessun commento:

Posta un commento