martedì 4 agosto 2009

La telefonata

L'amico Daniele, volontario della Protezione Civile e persona degnissima che ho avuto il piacere di incontrare personalmente a L'Aquila, ha rettificato il numero di telefono al quale gli Aquilani si possono rivolgere per chiedere chiarimenti in merito al questionario da riempire in tempi brevissimi. Lo avevo fornito sbagliato. In effetti, fuorviata dalle cifre, scritte sciaguratamente senza differenziare il prefisso, lo avevo scambiato per una linea aquilana. Il numero esatto è 06 828885. Daniele ha anche provveduto a fornirmi un numero verde, dicendomi che entrambi sono attivi dalle nove alle diciassette. Stamani, alle nove, ho chiamato il numero verde. Una voce stentorea, preregistrata dalla Telecom, mi ha informata di essere spiacente di non poter dare seguito alla richiesta, la chiamata proveniva da un'area non abilitata. Rinunciando a cercare di capire quali fossero le aree abilitate, mi sono inoltrata nel numero a pagamento. La voce registrata, stavolta più suadente, mi ha pregato di attendere, avrebbe solertemente individuato un funzionario disponibile. Alla parola funzionario, mi sono illuminata. Anche se Daniele mi aveva avvertita che si trattava di un asettico call center. Avrei finalmente parlato con qualcuno in carne ed ossa? Addirittura un funzionario, al quale far presente i miei dubbi. Ho atteso speranzosa per ben centoquarantasei secondi per sentirmi dire, sempre con fare suadente e preregistrato, di consultare il sito internet della Protezione Civile. Mi è stata offerta la possibilità, però, di lasciare il mio recapito telefonico, per essere eventualmente contattata. Credo che lo scherzetto mi sia costato qualche euro. Non riesco a quantificarlo. E credo che sia l'ennesima presa per i fondelli. Ed esborso di danaro che ingrasserà le società telefoniche. Sempre tramite Daniele, davvero prezioso, sono riuscita poi a mettermi in contatto con il call canter, usufruendo di un canale preferenziale. E lì è stata l'apoteosi della presa in giro. Ho avuto il piacere di interloquire con quattro signorine, tre delle quali immagino pensassero di stare lì a vendere detersivi. Con voce impersonale, mi dicevano di annerire la tale casella e di scrivere in maniera leggibile i miei dati.Alla mia richiesta di rispondere a quanto corrisponde il contributo per l'autonoma sistemazione, quali sono i tempi di erogazione e per quanto tempo sarà corrisposto, si sono prodotte in una sconcertante scena muta. Tre di loro mi hanno buttato giù il telefono. L'ultima, più compresa nel dramma, mi ha detto che non era possibile mettersi in contatto con i funzionari della PC. Ora mi avvio verso L'Aquila. Resterò lì fino a venerdì, a registrare con i miei occhi l'ulteriore beffa. Vi lascio le illuminanti foto delle C.A.S.E. della new town. Come le prospettano nel depliant pubblicitario e come sono nella triste realtà. Ma ormai la cementificazione è legittima in tutt'Italia. Siamo nella stessa barca. Noi Aquilani stiamo peggio, però.

fonte: http://miskappa.blogspot.com/search?updated-min=2009-01-01T00%3A00%3A00%2B01%3A00&updated-max;=2010-01-01T00%3A00%3A00%2B01%3A00&max-results;=50
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