martedì 4 agosto 2009

Attacco mediatico alla Chiesa (di Monte di Rovagnate)

Ci si attendeva il secondo round dello scontro tra don Giorgio De Capitani,amministratore parrocchiale di Monte di Rovagnate e il dottor Alberto Zangrillo, cardiologo personale del premier Silvio Berlusconi, ma alla fine quest’ultimo non si è presentato all’appuntamento. Eppure, dopo aver segnato la messa solenne di settimana scorsa accusando don Giorgio di «fare terrorismo», Zangrillo aveva confermato che sarebbe tornato sul colle brianzolo. Ieri però sul ring c’era solo il prete “picconatore” e la sua schiera di fedelissimi. Il terremoto mediatico a carattere nazionale creato dalla vicenda ha portato a Monte di Rovagnate solo una manciata di giornalisti e una dozzina di leghisti che, consigliati dalla Digos, hanno preferito non allestire il gazebo di protesta che avevano preannunciato. Ciò non significa comunque che il tanto atteso sequel sia stato una delusione, al contrario. Supportato dai suoi parrocchiani e sostenitori - sul sagrato della chiesa erano presenti diversi attivisti di sinistra - don Giorgio ha continuato la sua missione di «lotta e rabbia», come la definisce lui. Nel suo fortino, chiesa stracolma e bandiera della pace issata all’ingresso della canonica, il religioso ha offerto il meglio del suo repertorio di politica a tutto campo. «Quella degli ultimi giorni è stata una vicenda provvidenziale che non deve finire nel dimenticatoio - ha esordito don Giorgio nella sua omelia -. Con il mio “maledetto” computer ho ferito la sensibilità bambinesca di chi sta al potere ». Ma non solo: «Viviamo in un regime eutanasico e mediatico che ci pugnala ogni giorno alle spalle, in cui non esiste libertà di pensiero e che ci sta trascinando alla deriva». Ce n’è per tutti. A cominciare dai politici accusati di: «Non fare la vera politica con la "p" maiuscola. Quella, cioè, che pone al centro della sua missione uomo e ambiente, guardando al bene comune. In questo senso faccio politica, combattendo i giochi di partito. Mi ispiro a Cristo, che fu il più grande politico ». Per poi passare alla chiesa, alla quale servirebbe: «Un ritorno all’umanesimo e al cristianesimo radicale». Senza tralasciare la questione immigrazione: «Mando a quel paese i ciechi e gli ottusi che creano paure di stampo xenofobo. Umanesimo radicale significa stare tutti uniti, italiani ed extracomunitari. Unirsi sui valori umani che ci accomunano». Tornando alla questione Zangrillo, invece, un ringraziamento e un obiettivo: «Ho ricevuto numerosi messaggi di solidarietà soprattutto dal mondo non religioso. Gli atei mi supportano e i credenti mi processano. Perciò devo convertire i cristiani, i quali hanno perso il concetto della dignità dell’essere umano». Proclami forti, non c’è che dire. Si può essere d’accordo o meno. Di certo,però, il largo applauso al termine dell’omelia la dice lunga su da che parte abbia deciso di stare una grossa fetta della gente di Monte di Rovagnate.> (La Provincia di Lecco, 3 agosto 2009 pag.20)

Anche sui giornale provinciali ogni tanto si legge un po' di verità, come quelle su Don Giorgio De Capitani. Quella delle sue parole innanzitutto, ma anche quella sui suoi concittadini e parrocchiani. I quali, come si legge nell'articolo, con il “ largo applauso al termine dell’omelia “ hanno dimostrato la loro vicinanza al loro amministratore parrocchiale ( mah!).
Una verità falsificata solo pochi giorni fa da il classico TG , degno delle peggiori dittature. Un servizio confezionato a tavolino, con poche frase ben scelte, accuse ben precise, screditamento e chiaramente gli immancabili “2 cittadini” che criticano l'interessato. É qui da vedere , al minuto 11 del 29 luglio 2009.
In oltre ho scritto il testo del “se(r)vizio giornalistico”, cosi da essere sicuri delle cose dette:

Presentatrice“C'è un prete vicino a Lecco , al centro di un polverone per i suoi comizi politici dal pulpito e in rete, siamo andati a vedere:
Parrocchiano 1:“ Non mi piace ,perché un parroco che predica politica a me non piace”.
Video di Don Giorgio:“ Perché c' è l'ho con la lega,per un semplice motivo, perché mi è antipatica...
Inviato: È questa la piccola chiesa di sant'Ambrogio in monte , qui a Rovagnate, dove ogni fine settimana si raccolgono centinai di fedeli dalle frazione del paese per ascoltare le prediche infuocate di Don Giorgio.
Voce nel Servizio: Veri e propri comizi al vetriolo, a base di invettive colorite contro i politici pronunciate da pulpito durante la messa e subito dopo pubblicate su youtube. Prediche roventi quelle di Don Giorgio de Capitani, che hanno irritato la piccola comunità di Monte di Rovagnate, alle porte di Lecco.
Parrocchiano 2:”Alle prediche, quando fa il vangelo e dopo dico sempre..e...sbaglia dai....”
Video di Don Giorgio:”Ma non basterebbe un milione di saponette per pulire il c**o di quelli della Lega..”
Voce nel Servizio: Punta il dito contro tutti, contro la Lega , contro il governo, contro la sinistra, addirittura contro il Papa..Dopo le lamentele dei fedeli oggi don Giorgio si nasconde alle telecamere. La diocesi intanto è già corsa ai ripari. Da tempo il prete non è più ufficialmente il parroco del piccolo paese
Mons. Bruno Molinari: ,vicario diocesi Lecco: ..E Le posizioni che esprime certamente sono espressioni anche gravi di cui questo sacerdote si assume in pieno la responsabilità

Ecco come si mistifica la realtà, due balle, tre frasi, un pezzo di filmato e il caro malcapitato è servito.
Tutta la nostra solidarietà a Don Giorgio. Uno dei pochi sacerdoti che probabilmente fa quello che predica. “ La verità vi renderà liberi”

Risvegliati Italia!

http://2piu2uguale5.ilcannocchiale.it/2009/08/04/attacco_mediatico_alla_chiesa.html
FONTE

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