venerdì 14 agosto 2009

In risposta a: Facebook ed i social networks, di Alessandro Iacuelli.

Sento l'esigenza di rispondere al pezzo di Alessandro Iacuelli (in verità una piccola parte di un post molto più lungo nel suo blog) che abbiamo postato pocanzi, in merito a facebook ed ai social network in genere.

Conosco personalmente Alessandro Iacuelli da svariati anni, da quando mi imbattei nel suo blog quasi per caso, indirizzato da un mio ex collega di lavoro ad un suo post sulla questione rifiuti tossici in Campania, emblematicamente intitolato "Come muore la mia terra".

Ricordo con commozione e rabbia quel giorno, la rabbia di chi si vede sbattuta in faccia una realtà che fino a quel momento gli era sconosciuta e che da quel momento in poi gli ha cambiato la vita fino a rivoltarne il senso come fosse un calzino. Suggerisco vivamente a tutti di leggere quel post, non vi lascerà indifferenti.

Alessandro è una persona dalla lucida analisi, un fisico che applica le sue conoscenze all'informatica e che per passione, ed un po' per missione, è diventato anche un abile scrittore delle vicende di questa società. Posso con piena convinzione affermare che Alessandro è una delle persone che sono davvero felice di aver incontrato nella mia vita.

L'opinione di Alessandro per me vale molto, e non posso non ammettere che c'è tanta verità nelle sue parole che ho qui riportato. Però sono sempre stato più ottimista di Alessandro, ho sempre cercato di vedere il lato buono delle cose. Come Alessandro stesso dice, Facebook è uno strumento, uno strumento che qualcuno potrebbe (sicuramente) star usando per fini non proprio nobili... ma Alessandro non considera - o meglio, non ripone fiducia in tale concetto - che dall'altro capo del filo ci siamo noi, con una nostra propria capacità di analisi. Ed è per questo che faccio tesoro delle considerazioni di Alessandro e le uso a mio vantaggio.

Facebook mi sta consentendo di entrare in contatto con persone che con altri mezzi e modi non avrei potuto conoscere. Meglio di un blog, perché più veloce, perché più diretto. Proprio quelle gabbie di cui Alessandro parla, hanno consentito a me di incanalare in maniera più precisa i miei obiettivi, per raggiungere specifiche persone, o specifici gruppi di persone.

Grazie a facebook ora 7000 persone in più conoscono la verità dietro la questione rifiuti campana, e grazie a facebook gruppi come il nostro hanno potuto prendere vita, in cui persone da ogni luogo si incontrano per discutere di politica, società, ambiente, economia.

Grazie a Facebook, ora tante e tante altre persone potranno conoscere Alessandro Iacuelli, le sue sferzanti parole, le sue lucide analisi e tutto ciò che di buono ha da offrire, attraverso il suo blog, a questa società.

In ultima analisi sta solo a noi fare un uso accorto di questo strumento, come di ogni altro strumento, rimanendo consapevoli che più interagiamo tra noi, più loro sanno di noi, e meno frequentiamo la piazza reale, più questo strumento diventerà funzionale a ciò a cui noi noi stessi qui auspichiamo di resistere.

C'è in effetti un punto di non ritorno, a mio parere, che con l'attività che svolgiamo su facebook rischiamo di raggiungere e superare. Dovremo essere intelligenti e tanto accorti da capire quando è il momento di saltare dalla nave che inevitabilmente affonderà, cercando però di farla rimanere a galla il più possibile.

Nel frattempo, dovremo esserci organizzati con strumenti alternativi, e dovremo soprattutto aver riconquistato le piazze delle nostre città.

Fabio Alemagna per Informare Per Resistere
FONTE

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