sabato 15 agosto 2009

I FAN SCRIVONO: Diario di una volontaria - "On the way back home- L'AQUILA-ROMA-MILANO"

Sono sul treno e non posso fare a meno di pensare a quelli che sono rimasti. Sono le 12.30 e penso che saranno tutti presi con il preparativi per il pranzo... altri invece saranno tutti in fila per il pranzo. Non posso fare a meno di pensare a quella famiglia allargata di 150 persone e mi si gonfiano gli occhi. Ma non voglio piangere.Forse qualcuno sarà seduto nella Piazzetta Del Sorriso; i cani staranno scodinzolando intorno alla cucina; i più furbi sanno riconoscere i sacchi con gli avanzi più buoni. A San Sisto non si butta via mai niente, anzi, si fa a gara per avere i resti da dare agli animali.
Daniel e Ale sono ancora lì.Ieri sera ho servito la cena e li ho salutati tutti, uno per uno, gli ospiti del campo. Non me la sentivo di sparire nel nulla e avanti il prossimo, (anche se sarebbe stato molto più facile), perchè ognuna di quelle persone mi ha dato qualcosa, qualcosa di importante che mi ha cambiato la vita. E' stato davvero duro guardare dentro ai loro occhi dignitosi e sentirsi dire"Ma torni, vero?"... "Nooo, parti diggià!"... "Ci mancherai!" "Sei una persona bellissima"," Grazie" o semplicemente niente, il tutto mentre versavo mestolate di minestra rispondendo "Tieni duro".. "Vi porto con me nel cuore".. "Ce la farete".. "Spero di tornare".. "Non vi dimenticherò mai "...
Sono qui su questo bellissimo treno Freccia Rossa e ho solo voglia di caricarmi lo zaino sulle spalle, scendere e tornare da loro. Preferirei di non sentire di nuovo più le gambe, tagliarmi le mani nell'aqua ghiacciata per lavare decine e decine di pentole, spaccarmi la schiena, sentire gli occhi pesanti come biglie di vetro per il sonno perso,respirare e sporcarmi i piedi ed i vestiti della polvere di tutta quella ghiaia bianca che copre le stradde del campo; trascorrere intere giornate scandite in gran parte dalla preparazione dei pasti, giornate in cui mentre stai facendo una cosa ti accorgi che ne servono altre dieci, e vai avanti e indietro cento volte per cercare un coltello o rimpiazzare le cose che finiscono in continuazione. Preferirei la doccia a mezzanotte con il freddo della sera senza potermi asciugare i capelli e mille altri piccoli grandi dettagli piuttosto che sentire questo dolore, questa preoccupazione, questo cuore che sbatte perchè mi chiedo nel tempo chi si occuperà di loro e perchè cazzo, mi mancano da morire.

Sono le 12.30 e decido di mandare un un messaggio a Daniel per sapere se e' tutto ok e mi arriva in ragalo una risposta che è uno spaccato bellissimo e dice:"Sono in refettorio.I ragazzini sono TUTTI davanti alla tele.Su MTV c'è il video di "Domani". E loro ballano e la cantano in coro!"
Bene Daniel, sei riuscito ancora una volta a farmi piangere, ma va stra bene così.
Centinia di immagini, volti, mani, piedi, frasi, cose; polvere, acqua, freddo, caldo, lacrime, risate, merda, vita, macerie, bandiere, occhi, bocche, nuvole, scosse, paura, il colore blu, l'esercito, le strade chiuse, zona rossa, zona rossa, zona rossa.
Fratello mio, tieni duro, che sono li con te e ti sento più di qualsiasi cosa al mondo.
A volte e' davvero possibile chiudere tutto il cielo in una stanza. E volare.

Torno a casa che non sarò mai più la stessa, perchè da certi viaggi, in realtà, non si torna mai.

di Viviana Olla

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