lunedì 10 agosto 2009

Francesca, la “telecafona” che sogna Montecitorio - Daniele Martinelli -

Video: Le più belle di Telecafone
Video: PDL, Alla provincia candidata la giovane Pascale

Francesca Pascale, 24 anni, è consigliere provinciale del Pdl con delega ai grandi eventi nella neonata giunta provinciale di Napoli capitanata da Luigi Cesaro. Collaboratrice dell’ufficio stampa del ministero per i Beni culturali, quello di Sandro Bondi, Francesca, definita dal Corriere del Mezzogiorno di oggi “la bella di Telecafone“ appare in un’intervista rilasciata ad Angelo Agrippa sotto un titolo preoccupante: “…ora sogna Montecitorio” in cui ammette di adorare Berlusconi e che politica e spettacolo sono la stessa cosa.

Non che il popolo della rete avesse qualche dubbio, tuttavia ammetterlo spudoratamente su un giornale a larga diffusione ci aiuta a capire quanto ormai gli italiani abbiano somatizzato ogni nefandezza, grazie all’efficace missione del piano di rinascita democratica della Loggia P2, che ha trasformato la televisione in strumento di orientamento in massa del pensiero tramite lo svuotamento culturale dei suoi contenuti. Anche tramite il contributo costante di molte tivu locali, giacché la totalità delle postazioni dei ripetitori in cima alle montagne appartengono ad “Elettronica industriale” società brianzola presieduta da Adriano Galliani, alias Silvio Berlusconi il corruttore, che per quelle postazioni riscuote gli affitti dai piccoli editori.

Francesca Pascale alle provinciali di Napoli ha preso 7 mila voti. Con la delega allo sport e agli spettacoli balla con un cabarettista protagonista di “Telecafone” popolare trasmissione di Telecapri “che da anni - scrive Agrippa - celebra la goffaggine di un personaggio dal linguaggio pappago­nesco.”
Di recen­te, questa ex valletta è apparsa sui giornali per via di alcune foto del 2006, che la ritraggono all’aeroporto assieme ad altre ragazze in par­tenza per Olbia. Lei ha spiegato che quegli scatti fanno riferimento ad una trasferta or­ganizzata per seguire un corso politico a Vil­la Certosa e difende a spada tratta la sua amicizia col presidente del consiglio. Non a caso Francesca Pascale ha capeggiato il comitato giovanile ‘‘Silvio ci manchi’’. Di seguito un estratto dell’intervista pubblicata sul quotidiano.

Dunque, anche lei vanta un passato da showgirl
“Macché showgirl. Mi piaceva lo spetta­colo. L’ultima volta sono comparsa in tv in una trasmissione che si chiamava Gap (Ge­nerazione alla prova), in cui si discuteva di temi politici. Ricordo che soltanto io e un ragazzo italoamericano confessammo il no­stro amore per Berlusconi“.

E poi?
“Ho partecipato ad alcuni concorsi di bel­lezza. Alle selezioni per Miss Italia, dove vin­si la fascia di… mi sembra si chiamasse Miss Passepartout: consentiva di partecipare alle finali dell’anno successivo. E poi a Miss Grand Prix“.

Come le è nata la passione politica?
“A 17 anni. Alla finale di Miss Grand Prix: dovevo vincere io quel concorso. Un giudice mi avvertì: ‘Lei ha vinto’, mi disse, ‘porti in alto l’onore di Napoli’”.

Invece?
“I produttori regionali e nazionali si mi­sero d’accordo per far vincere un’altra ragaz­za. Mi arrabbiai. Denunciai l’organizzatore. Andai anche in tv, ospite di Alda D’Eusanio, per far scoppiare il caso. Nella vita ho su­bìto tante altre ingiustizie. Non solo nel mondo dello spettacolo. Da qui, la passione per la politica, per un mondo più giusto”.

E la passione per Berlusconi?
“Conobbi Antonio Martusciello, l’ex coor­dinatore regionale di Forza Italia: l’uomo del presidente in Campania. Me lo presentò un mio amico, Enrico Tammaro. Martusciel­lo mi invitò a far parte del movimento gio­vanile. Nello stesso tempo fui eletta rappre­sentante d’istituto. Ho frequentato una scuola con una prevalente presenza comuni­sta: l’istituto d’arte Palizzi di Napoli. Pensi che dopo le stragi dell’11 settembre compar­vero sulle pareti dell’edificio delle caricatu­re di Bush con scritte contro gli Stati Uniti”.

... Berlusconi?
“Sì, sì, arrivo. Il 24 agosto 2004, tornan­do dalle vacanze, con Fulvio Martusciello, per il quale lavoravo, mettemmo in piedi il comitato ‘Silvio ci manchi’ un gruppo di ragazze e ragazzi che seguiva Berlusconi in ogni manifestazione pubblica. Fu un perio­do nero: perdemmo tutte le elezioni”.

Per questo quel comitato fu sciolto?
“Noooo. È che Silvio non ci manca più: da allora abbiamo vinto tutte le elezioni”.

Si dice che il comitato sia fallito anche per via di quel litigio scoppiato tra lei e la sua ex amica, e mancata candidata alle eu­ropee, Emanuela Romano. Vero?
“È lei che ha litigato. Forse le dava fasti­dio che i giornalisti si rivolgessero a me; che Berlusconi mi chiamasse al telefono. Mi chiese di dimettermi da presidente del co­mitato per far posto a lei”.

Al termine della manifestazione con Berlusconi al San Carlo, organizzata dal­l’Unione industriali di Napoli, lei inveì con­tro un’altra militante del Pdl che indigna­ta contestò la sua partecipazione al corso di politica in Sardegna a causa dell’effetto suscitato dalla pubblicazione delle foto al­l’aeroporto.
“Sì, dava ragione ai manifestanti che vo­levano interrompere la manifestazione del San Carlo e torto a me perché insinuava chissà che cosa avessi fatto in Sardegna”.

Cosa pensa della polemica scoppiata in­torno alle veline che dovevano essere can­didate alle europee?
“Che si è trattato solo di una polemica. Punto e basta. Inoltre, credo che la storia pri­vata del presidente Berlusconi dovesse ri­manere in famiglia”.

Ha conosciuto Noemi Letizia?
“No, mai vista. Ho sofferto tanto durante la mia campagna elettorale per le provincia­li. Il caso Noemi scoppiò proprio in quei giorni, quando il presidente andò alla festa di compleanno a Casoria. Io lo incontrai sol­tanto dopo, in serata, all’hotel Vesuvio”.

Si dice che anche lei, in quel periodo, alloggiò al Vesuvio. Una maldicenza?
“È vero, ho alloggiato al Vesuvio per una settimana. Camera 232: lo ricordo ancora. Quel soggiorno mi fu regalato. La mia abita­zione era inagibile, a causa dei lavori di ri­strutturazione. Il regalo arrivò da Gennaro D’Elia, un amico, la cui moglie ha curato la mia campagna elettorale. È tutto certifica­to”.

Lei quando conobbe Berlusconi?
“Il 5 ottobre 2004. Lo seguivo come se fosse una rockstar, Bon Jovi. Lo conobbi a Roma, durante un pranzo con gli europarla­mentari. Me lo presentarono Antonio Taja­ni e suo cugino. Arrivai con la maglietta con su scritto: ‘Silvio ci manchi’. E lui: ‘Ah, fi­nalmente ti conosco’”.

Da allora, voilà: una scintilla. Amore o cosa?
“Adorazione vera. Ereditata dai miei geni­tori. Mio padre, io ero piccolissima, tornò a casa da Milano e ci parlò di Milano 2 e Mila­no 3 e di questo imprenditore straordina­rio. Mia mamma, che ho perso non molto tempo fa, prima di andarsene mi disse: ‘Sa­lutami il presidente’. Ora, quando sento Berlusconi al telefono o lo incontro a Roma gli chiedo sempre qualche consiglio. Lui mi fa: ‘Allora, cosa hai prodotto di buono? Ab­biamo studiato?’.

Suo padre pure ha conosciuto Berlusco­ni?
“Sì ma dopo di me. In prefettura a Napo­li, al termine di una manifestazione: ha an­che una foto ricordo con il presidente”.

Sul suo profilo di Facebook lei si pre­senta come «Berlusconiana convinta e vac­cinata! ». Condivide proprio tutto del pre­mier?
“No, da napoletana sfegatata non condi­vido la sua fede per il Milan. E la sua eccessi­va bontà”.

E del contestatissimo connubio tra spet­tacolo e politica?
“Penso siano ambiti non così distanti. Lo spettacolo come palcoscenico serio serve a divertire e ad educare. La politica è spettaco­lo quotidiano. Poi, c’è lo spettacolo nausea­bondo: il teatrino della politica, quello che monta un caso intorno a Noemi”.

Ha un sogno?
“Che la politica non faccia più parte del teatrino”.

E quello nel cassetto?
“Che io possa arrivare, un giorno, a sede­re tra i banchi di Montecitorio. Ma anche un nuovo scudetto per il Napoli. Sono una pati­ta. Vado da sempre allo stadio. In curva, una volta, finii nel bel mezzo di una rissa. Tornai a casa sporca di sangue. Da allora promisi a mia mamma di frequentare il set­tore dei Distinti”.

Tiene più per il Napoli o per il Pdl?
“Il Napoli è una fede. Il Pdl un obietti­vo”.

Per l’anno prossimo vede meglio Cosen­tino candidato alla Regione o la Carfagna?
“Se Mara accettasse mi farebbe piacere perché è una donna. Con Cosentino avrem­mo un politico di esperienza. Con tutta la stima che nutro per il presidente degli indu­striali Lettieri, preferisco comunque un poli­tico”.

Dove andrà in vacanza?
“In Sardegna, a Porto Cervo… Scherzo. Al­le Eolie. Anche se dalla Sardegna ho ricevu­to tanti inviti”.

Da Berlusconi?
“No, lui non andrà. Ho ricevuto inviti da tanti altri amici”.


http://www.danielemartinelli.it/
FONTE

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