venerdì 14 agosto 2009

"Sporco negro, qui comando io!"

di Simone Luciani

Ali Shadadi è nato in Congo, e ha 37 anni. Gli ultimi 11 li ha trascorsi in Italia. Ha il permesso di soggiorno, e attende di diventare cittadino italiano. Fa il mediatore culturale, e nel frattempo è responsabile del personale in un albergo sul lungomare di Latina. Una storia di bella immigrazione, e di buona integrazione. Fino a quando non incontra sulla sua strada un uomo. E’ cliente nel suo albergo, dove conduce una vita particolare: si sveglia tardi, esce di notte, ha strane frequentazioni. Un giorno, uno dei tanti, si sveglia tardi: la cucina è chiusa, ma pretende di mangiare. La cuoca gli dice di rivolgersi ad Ali, che gestisce la sala: è lui che può decidere. L’uomo, inspiegabilmente, perde la testa, e si scaglia contro Ali. Lo aggredisce e lo insulta: “sporco negro, non puoi comandare tu!” Sostiene addirittura di avere una pisola. La sala è gremita, ma le reazioni sono poche. Più tardi, Ali va a lamentarsi in direzione, dove la risposta è una porta sbattuta in faccia: non possiamo fare niente. Non solo. Non abbiamo le prove che le cose siano andate come racconti tu. Ali si licenzia. Perché non sente più la fiducia nei suoi confronti. Sporge denuncia in questura, dove lo avvertono che non ha le prove, e che rischia addirittura una controdenuncia. Perfino il sindacato se ne lava le mani: è una questione personale, non possiamo farci niente. Ma Ali spiega: “In cuore mio so che ho comunque vinto, perché ho difeso la mia dignità.”

fonte: http://www.articolo21.info/8826/notizia/sporco-negro-qui-comando-io.html
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