lunedì 3 agosto 2009

Le mani di Tremonti sull'oro di Bankitalia. La Bce dice no

La Bce e anche la Banca d'Italia si preparano alla battaglia contro la norma ad hoc contenuta nel decreto "rivisto e corretto" varato dal governo tra le proteste, quello che permette di tassare le disponibilità in oro della Banca d'Italia. Ieri Berlusconi, dopo le sollecitazioni di Napolitano, ha precisato il senso dell'articolo in questione, aggiungendo che nessuna tassa verrebbe imposta contro il parere contrario della Bce e della stessa bankitalia. Un lavoro di diplomazia del tutto inutile, visto che si sa già che i soggetti interessati sono contrari. Come contrario è il Quirinale e l'opposizione. Allora perchè Tremonti e Berlusconi continuano la guerra di nervi con Bankitalia?

La Banca centrale europea ha già formulato due pareri sul tema della tassazione delle plusvalenze sulle riserve auree, che non lasciano margini di dubbio. Pochi giorni fa l'Eurotower ha scritto che quella forma di imposizione, tanto più nella forma di una tantum, viola l'indipendenza finanziaria e istituzionale della Banca d'Italia. In più, poichè la norma prefigura un gettito retroattivo, potrebbe apparire come una forma di finanziamento monetario al settore pubblico. Che è contrario al Trattato di Maastricht.

Quindi la Golden Tax ideata da Tremonti al grido dell'oro appartiene al popolo italiano, è illegittima, e difficilmente verrà applicata perchè è scontato che la Bce non esiterà a far ricorso alla Corte di Giustizia del Lussemburgo, ai sensi dell'articolo 230 del Trattato europeo. Senza contare che Napolitano non ha alcuna intenzione di avallare scippi alla Banca d'Italia e tantomeno guerre di nervi contro Draghi, mascherate da misure anticrisi.

Sulle ragioni di questa forzatura del governo non ci sono dubbi, per gli osservatori più attenti. Tremonti tiene sotto minaccia il Governatore che è da tempo diventato un competitore possibile dello stesso ministro. Poi c'è la solita filosofia antieuropeista di Tremonti e della destra più o meno leghista, ma sicuramente berlusconiana, che tende a ridurre potere e legittimità, sempre in nome del popolo, alle odiate tecnocrazie di Bruxelles e di Francoforte. Quelle che ci tengono a galla contro la crisi. La norma sembra la conferma dell'assunto dell'opposizione: un decreto nato male, concepito in fretta, puramente demagogico. Tanto per dire agli italiani: "Andate tranquilli in vacanza, c'è Berlusconi al timone". Peccato che la barca sia in secca.

fonte: http://www.unita.it/news/economia/87004/le_mani_di_tremonti_sulloro_di_bankitalia_la_bce_dice_no
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