venerdì 14 agosto 2009

I numeri dell’Istat: quanti rifiuti!

di Nello Trocchia


La lezione della Campania non è servita basta dare un’occhiata ai dati ambientali nelle città presentati dall’Istat. L’istituto di statistica non segue le prescrizioni del ministro Claudio Scajola che qualche settimana fa aveva apertamente consigliato all’Istat di ‘ fornire dati ogni tre mesi e non quotidianamente’ perché mette a rischio la ricetta a colpi di ottimismo imbastita dal governo. Questa volta i numeri non riguardano dati macroeconomici, ma la gestione ambientale delle città e interessano giunte di centro-destra e centro-sinistra. Soffermiamoci solo sull’aspetto rifiuti per capire che il fallimento è nei fatti. Un settore che insieme a quello sanitario è al centro di dettagliate denunce della Corte dei Conti. Dettagliate ma inascoltate.

Partiamo da Palermo amministrata dal centrodestra da 8 anni, sindaco Diego Cammarata. La società Amia che gestisce i rifiuti è in passivo di oltre cento milioni di euro, i suoi ex manager sono sotto indagine. E’ dovuto intervenire il governo nazionale in soccorso con l’esercito per evitare che i sacchetti coprissero la città e predisponendo uno stanziamento ad hoc per ripianare il buco, stesso metodo adottato per Catania, anche lì giunta amica. Presidente dell’Amia è stato Vincenzo Galioto ora indagato per falso in bilancio. Della gestione Galioto si ricordano le spese folli e le gite ‘fuori porta’. L’ex presidente è stato protagonista di viaggi, ultimo nel gennaio 2007, a Dubai negli Emirati Arabi con soggiorno da 1000 euro per due notti. La ragione delle trasferte regali, a base di gamberoni e aragoste, era presto spiegata ‘esportare il modello di differenziata di Palermo’. Ora, nonostante Scajola, arrivano i dati dell’Istat. Palermo, per il 2008, è ferma al 4,6%. La legge prevede il 45% di raccolta differenziata. Galioto ha fatto carriera e oggi è senatore del Pdl. Di decoro continua a occuparsi, infatti, è cofirmatario di una proposta di legge che chiede a enti e istituzioni pubbliche di tenere la bandiera italiana e europea sempre linda e pinta. Basta con questi vessilli zozzi e sudici. “Purtroppo accade spesso di vedere – scrivono i firmatari - esposti vessilli in pessime condizioni d’uso, sporchi o inaccettabilmente logori. E` evidente come il fatto sia assai disdicevole, sia per la mancanza di riguardo che per la pessima impressione che tale incuria offre sia ai cittadini italiani, sia agli ospiti stranieri”. Se stesse in Campania Palermo sarebbe da commissariare viste le norme adottate per la regione di Don Antonio. E a proposito di Campania, i processi e le inchieste per le vicende collegate alla gestione dei rifiuti nella terra di Bassolino e Rosetta si sprecano. Il centro-sinistra, con i verdi di Pecoraro Scanio saldamente al timone, amministrano il comune da 16 anni. Il risultato della differenziata è misero: 14,5%.

I dati riferiti al 2008 raccontano di casi di scuola da prendere a modello. Verbania è al 73,4% e Novara al 72,4. La ricetta è semplice: differenziata porta a porta con buona pace del partito degli inceneritori. Molti sindaci dicono ‘ma costa troppo’. Di sicuro meno dei due miliardi di euro buttati in Campania in questi anni di emergenza e sarebbero certo meglio spesi dei soldi bruciati nelle notti in hotel del pdellino Galioto.

www.federalismocriminale.it


fonte: http://www.articolo21.info/5685/editoriale/i-numeri-dellistat-quanti-rifiuti.html
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