lunedì 17 agosto 2009

I FAN SCRIVONO: "Ritornare a usare una parola importante: RIVOLUZIONE"

In questa estate, balneare, dove tutto sembra sospeso in una normalità apparente tante cose sono successe.
Forse mai nella nostra storia moderna diversi fattori ci riportano a una aspirazione mai definitivamente riposta tra le anticaglie del nostro agire quotidiano.
In questo paese dopo la deriva del pensiero e del mercato globalizzato, dove in qualsiasi modo si è lanciato il messaggio forviante in cui ognuno pensa per se e il mercato pensa e risolve i problemi di tutti, in cui una classe politica degradata tra le puttane del Re e la propria ostentazione con tutti gli annessi e connessi, in tutto questo, seppur in un consenso crescente prodotto -comunque proporzionale- all'afasia consociativa di un'inesistente opposizione parlamentare, il Monarca comincia ad accusare l'inefficacia del proprio messaggio diventando soggetto ingombrante anche per i suoi referenti e padrini.
Una classe politica di veline e arrivisti, tranne qualche eccezione, corrotta nell'anima oltre che sul piano morale, svuotata di significato e di ruolo in un parlamento appendice insignificante del primo ministro, un golpe a suon di decreti, che vede nel "bipartitismo" la soluzione alla propria sopravvivenza contrapposta a un paese più vivo di quello rappresentato dal teatrino istituzionale.
Un parlamento distante anni luce da quella rappresentatività dove ognuno possa riconoscersi come portatore di diritti e con un senso di appartenenza dove la politica dovrebbe svolgere il ruolo naturale di risolutore di quelle contraddizioni che annichiliscono intere generazioni, al contrario invece, cercano di armarle, le une contro le altre, attraverso una logica da "si salvi chi può".
In questo panorama desolante "il sistema I-ta(g)lia" continua la sua discesa verso un baratro senza fine, dove la ciliegina dei "pizzini" in cronaca di Totò Riina e la mai negata trattativa sottobanco tra stato e mafia diventano l'argomento su cui scannarsi, ennesima "bomba mediatica" di una neo-strategia della tensione con relativa replica Kossighiana e dell'immancabile, inquietante, avv.Taormina.
In tutto questo bailamme, controllato dai padrini di sempre compreso il protagonismo di CONFINDUSTRIA, una "avanguardia operaia" scompagina la farsa ferragostana e insinua un pensiero che molti opinionisti e velinari hanno cercato di evidenziare come fenomeno residuale in un mondo governato dalle borse e dalla speculazione finanziaria, L'OPERAIO MASSA
La lotta alla INNSE, aldilà delle nostre entusiastiche e velleitarie aspettative sulla fase, ha gettato un secchio d'acqua gelata sui tanti cortigiani che in questi anni si sono impegnati da diversi fronti, non nel cantare il de profundis sulla conflittualità e le lotte operaie, ma più subdolamente svuotarle di significato lanciando un messaggio maturo fino al concetto di "Lavoratori difesi solamente dal razzismo Leghista", mentre il loro protagonismo, come a Melfi, doveva fare i conti sempre e comunque con un primato dell'impresa,unica dispensatrice dell'obolo da dare al proprio "vassallo" attraverso slogan come produttività e meritocrazia a cui manco gli Ichino di turno credono, una sorta di neo-feudalesimo avvallato dalla stessa trimurti sindacale ad eccezione dei soliti "ribelli rompi coglioni" da isolare fiom e cub.
Un paese senza politica e senza classe dirigente che va incontro a un "dopo ferie" ferale dal punto di vista delle aspettative e del lavoro.
La INNSE e il suo protagonismo operaio rimettono in gioco con tutto il comparto della meccanica e le prossime scadenze contrattuali una idea mai vecchia e mai residuale, IL PAESE CRESCE, SI SALVA, SI EMANCIPA solo con il protagonismo dei lavoratori e di altri soggetti, tra questi le DONNE che stanno subendo un'altra pesante offensiva mediatica, dove la violenza subita diventa solo quella dell'extracomunitario ma non quella, che cercando di riconfigurare il quadro in senso "conservatore", riporta l'altra metà del cielo al sottoruolo di "angelo del focolare", salvo poi rendersi conto che la violenza sempre più spesso avviene tra le mura di casa dove la donna viene assoggettata al volere del maschio "padrone" violentatore e purtroppo, come dice la fredda legge dei numeri, anche carnefice, ma questa è un'altra realtà "invisibile"
Una ricollocazione vecchia che passa anche attraverso le campagne dei diritti centrati sulla famiglia e non sulla persona...nel diritto alle famiglie ognuno coglie il proprio ruolo nella gerarchia interna e disconosce il diritto dell'individuo fuori dal proprio ambito...
Un paese in guerra che brucia risorse x poter sedere al tavolo dei grandi nella spartizione delle commesse x ricostruzioni da affidare agli amici degli amici...
Dove le campagne securitarie rinnegano la storia di questo paese che della emigrazione interna fece un grande volano in tutto il Nord governandola e non lasciandola incancrenire come strumentalmente oggi fa la destra, consapevole che il degrado dei quartieri e la guerra tra poveri frutta voti, tutto premeditato.
In una condizione dove questo paese si approssima sempre più a sbattere la faccia contro al muro.
Il significato di tante lotte determinano una fase nuova che ci imporrà si riflessioni ma soprattutto un nuovo agire e una nuova ricomposizione sapendo di poter contare molto poco sulla "politica" ma molto sulla resistenza delle nostre "gambe", come la INNSE insegna, a fronte di un crollo ancora prossimo e per nulla passato del sistema globale, sempre più simile al tonfo del "muro di berlino", di cui i cocci vengono socializzati al contrario dei profitti.

X me la lotta di oggi non si ferma alle conquiste ..ma alla conquista, quindi, irresponsabilmente, azzardo una parola...che a qualcuno farà scappar da ridere...ma io non ci riesco

RIVOLUZIONE

di Nicola Nick Roselli
FONTE

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