sabato 15 agosto 2009

I fan scrivono: "CAMBIAMENTI CLIMATICI:PREVEDERE CON LARGO ANTICIPO DOVE POTRANNO MANIFESTARSI OGGI SI PUO'"

di Raffaele Langone


il Prof Antonello Pasini del CNR illustra al meeting dell'American Meterological Society il funzionamento del modello a reti neurali messo a punto con la collaborazione del giovane fisico lucano Rocco Langone


Nel mese di gennaio si è svolto a Phoenix, nello stato americano dell’Arizona, la conferenza annuale promossa dall’ ”American Meteorological Society (AMS)”, in cui i maggiori esperti mondiali sulle questioni meteo climatiche si sono riuniti per discutere, tra l’altro, sul ruolo che le nuove tecnologie possono avere nelle indagini e nelle previsioni dei fenomeni climatici estremi che potranno verificarsi a causa del riscaldamento globale.
In particolare si è parlato delle tecniche di intelligenza artificiale che permetteranno in futuro di fare previsioni climatiche a scala locale sempre più accurate. In questo ambito rientra il modello a reti neurali messo a punto dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR, al quale ha collaborato durante il periodo della sua tesi di laurea anche il fisico lucano Rocco Langone, di Savoia di Lucania.
Nella fattispecie il dott. Antonello Pasini del CNR, che è tra i maggiori esperti mondiali di questioni meteo climatiche, ha presentato al meeting dell’American Meteorological Society i risultati preliminari dell’applicazione del modello a rete neurale allo studio di influenza di indici relativi alla circolazione globale dell’atmosfera sul clima a scala regionale, applicato all’area della regione alpina sud-occidentale. Tale modello è stato dapprima validato nel passato, permettendo di simulare in maniera soddisfacente il trend e la variabilità della temperatura in questa particolare area registrata negli ultimi 50 anni circa. Ora il modello è pronto per essere usato per fare previsioni climatiche della temperatura su scala regionale, quello che in termini tecnici si chiama “downscaling, usando i dati degli indici futuri previsti dai modelli dinamici (GCMs).
C’è da parte della comunità scientifica mondiale estremo interesse per il contenuto della ricerca messa a punto dal CNR, come ha dimostrato il successo riscosso dallo studio al meeting di Phoenix promosso dall’American Meteorological Society.
Il modello a reti neurali messo appunto dal dottor Pasini e da Rocco Langone, soprattutto se ulteriormente perfezionato, può prevedere con un buon grado di accuratezza l’andamento futuro delle temperature e/o precipitazioni medie stagionali in una data regione, dovuto alla complessa dinamica dei flussi atmosferici globali come la North Atlantic Oscillation (NAO), El Niño Southern Oscillation (ENSO) ecc, fenomeni che incidono profondamente sulle condizioni meteo continentali e regionali.
Ciò riveste naturalmente fondamentale importanza soprattutto per metterci in guardia da eventuali fenomeni climatici estremi (ad esempio bolle di calore, precipitazioni violente e torrenziali, periodi di siccità prolungata ecc.), consentendo di attivare per tempo interventi e provvedimenti che possano salvaguardare la vita delle persone e le attività economiche in un determinato territorio.
Va ricordato, ad esempio, che pochi anni fa un episodio particolarmente intenso di El Nino fu la causa di disastri nella raccolta agricola in Europa ed in Centro America, e che nel 2003 in Francia ed in Italia una bolla di calore che durò praticamente da maggio a settembre provocò decine di migliaia di morti. Si capirà quindi il grande interesse dimostrato da parte della comunità scientifica internazionale riunita a Phoenix sul modello a reti neurali messo a punto dal dott Antonello Pasini e da Rocco Langone.
La Basilicata potrebbe essere la prima regione al mondo a dotarsi di uno strumento previsionale a reti neurali che possa consentire di mettere al riparo, per tempo, le attività del proprio territorio ed i suoi cittadini da possibili eventi climatici estremi. Il CNR, infatti, per l’apporto dato da Rocco Langone alla messa a punto del modello previsionale a reti neurali, ha proposto in primis alla sua regione, la Basilicata, di dotarsi di questo strumento.


Rocco Langone illustra il modello a reti neurali alla commissione della tesi di laurea in un'aula della facoltà di Fisica della Sapienza di Roma
FONTE

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