venerdì 7 agosto 2009

Gabbie salariali. Nemmeno a parlarne

Editoriale di Alessandro Cardulli

Come falchi si sono avventati sulla preda. Hanno preso spunto da una indagine condotta dalla Banca d’Italia sul costo della vita distribuito per aree geografiche per tornare a proporre le gabbie salariali. L’indagine scopre l’acqua calda: nel Mezzogiorno il costo della vita è più basso del 16,5% rispetto al Centro-Nord, per cui il lavoro deve avere una minore remunerazione.

Storia vecchia che gli economisti indipendenti, una razza sempre più in estinzione, hanno confutato fin dai tempi in cui appunto le gabbie salariali vennero abolite. Ma, in mancanza di meglio, ormai giocate quasi tutte le carte contro lavoratori e pensionati, l’occasione non poteva essere perduta. Ecco la Lega che con il ministro Calderoli, senza usar mezzi termini , proseguendo nella campagna di divisione del paese, pensa subito al ritorno delle “gabbie”. Insieme partono i titoloni sui grandi quotidiani, le televisioni associate “ RaiSet”, non perdono l’occasione ed ecco che si apre il dibattito. Esperti, economisti, si cimentano nell’impresa. Anche dall’opposizione arriva qualche voce, come quella del senatore Pd Ichino che, dice, per legge non si può decidere una differenziazione salariale ma se i sindacati lo vorranno possono farlo con la contrattazione.

Ecco trovato l’inganno. Calderoli, che era uscito allo scoperto trovando ostacoli anche nella sua maggioranza da parte di ministri ed esponenti sudisti, smentisce se stesso e dice che anche lui pensava alla contrattazione. Davanti a soloni dell’economia, editorialisti specializzati, commentatori che vanno per la maggiore, esperti in statistica, uffici studi, noi ci leviamo tanto di cappello. Escono dall’imbarazzo di dover dare una valutazione sui provvedimenti anticrisi del governo che restano il vero problema dell’economia italiana e spostano la loro attenzione sulle “gabbie”. Bella operazione, ma solo degli ignoranti o in malafede possono impostare l’equazione costo della vita-stipendi e salari. Nelle prime lezioni di statistica si indica con chiarezza il limite di questa scienza. Quello che Trilussa in modo semplice e chiaro spiegava : gli italiani non mangiano un pollo a testa, qualcuno infatti ne mangia due. Allora sarà il caso di ricordare agli “ specialisti” quali sono i costi, difficilmente traducibili in numero, che pagano i cittadini del Mezzogiorno per servizi sociali inadeguati, quando ci sono, a partire dagli asili nido fino alla sanità . Oppure si potrebbe parlare del sistema dei trasporti per valutare quanto deve pagare, in termini di tempo, un pendolare meridionale o un comune viaggiatore. Il costo del biglietto è identico al Nord, al Centro, al Sud. Il tempo perduto non fa parte del costo della vita? Ancora. Un cittadino di Forte dei Marmi, dove l'insediamento di mafiosi russi ha fatto impennare prezzi già altissimi, ha spese certamente superiori a uno di Canosa, in Puglia, ma anche al cittadino che abita a pochi chilometri, diciamo a Montignoso di Massa. Che si fanno le gabbie salariali all’interno di una stessa provincia? Proseguiamo, questa volta ci sono anche le statistiche: nel Mezzogiorno c’è la più alta percentuale di donne che non lavorano, di famiglie monoreddito, così come c’è la più alta disoccupazione. Spesso intere famiglie hanno il solo sostegno stabile nella pensione del nonno o nella pensione di invalidità.

Tutto ciò fa parte delle condizioni di vita di milioni di persone e quindi interessa le statistiche sul carovita o no? Infine nell’area del Centro-Nord ha un significato, anche ai fini del costo della vita, la presenza delle grandi metropoli, da Roma a Milano, di città” ricche”, dalla Toscana al Veneto? Il ritorno delle parole “ gabbie salariali” prendiamolo come l’effetto di queste giornate infuocate, con temporali al Nord, di agosto. Non parliamone più. Gli argomenti da spiaggia non mancano. Basta pensare a “papi” e ce n’è a sufficienza.


http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view;=article&id;=5911:gabbie-salariali-nemmeno-a-parlarne&catid;=39:opinioni&Itemid;=156
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