mercoledì 19 agosto 2009

Fratelli coltelli

«Oggi ho rilasciato un’intervista e ho detto che per Bossi ho un amore fraterno, ed è vero». A pronunciare queste parole è stato ieri sera – davanti anche ai giornalisti Mediaset a San Siro dopo la partita Milan-Juventus valida per il trofeo Luigi Berlusconi – Silvio Berlusconi, patron del Milan e di Mediaset e presidente del consiglio italiano. L’intervista di cui parla il Canagliere è quella che ha gentilmente concesso al settimanale Chi, diretto da Alfonso Signorini e di sua proprietà.
Lasciando per il momento da parte il resto dell’ennesima intervista annunciata a reti unificate, i vari conflitti d’interesse qui solo accennati e facendo solo notare come si stia sempre più delineando la deriva del giornalismo italiano – le notizie politiche sono sempre più oggetto di giornali di gossip –, è il caso di soffermarsi sulla frase di ieri di Berlusconi, cercando di definire meglio questo «amore fraterno» che lo lega alla Lega. A chiarire quale sia questo legame sentimentale possono aiutare altre esternazioni amorose del Canagliere nei confronti di Umberto Bossi, ad esempio alcune di quelle contenute nel libro Le mille balle blu di Gomez e Travaglio.

Ecco alcune delle carinerie berlusconiane rivolte al Senatur: «Io sarei il vero leader della Lega, non quello scemo di Bossi» (citato da Eugenio Scalfari, Repubblica, 18/02/94); «Bossi è la Wanna Marchi della politica italiana» (06/04/1994); «Bossi è inaffidabile» (a La Stampa, 2/06/94); «Bossi? Solo un santo come me può non mandarlo al diavolo» (23/07/94); «Bossi parla come un ubriaco da bar» (15/08/94); «Bossi è un Giuda traditore» (16/12/94); «Bossi ha una personalità doppia, tripla e forse anche quadrupla» (discorso alla Camera, Ansa, 21/12/94); «Bossi è un Giuda, un ladro di voti, un ricettatore, truffatore, traditore, speculatore» (21/12/94); «Quando Bossi mi accusa di peronismo, pensa alla birra Peroni» (23/12/94); «Ormai è un cadavere politico» (14/01/95); «Uomo dalla personalità complessa e dalla mentalità dissociata» (20/01/95); «Traditore, Giuda, pataccaro della politica, ladro con scasso di voti» (27/01/95); «Io non mi siederò mai più allo stesso tavolo con Umberto Bossi. È totalmente inaffidabile, un monumento di slealtà. Non appoggerò mai più un governo che sia appoggiato anche da Bossi. La mia chiusura non è verso la Lega, ma verso il signor Bossi» (02/02/95); «Ormai per Bossi sono quello che erano gli ebrei per Hitler» (13/02/95); «Bossi è un dissociato mentale, uno sfasciacarrozze» (25/02/95); «Bossi è un folle che fa dichiarazioni folli. Sembra che sia normale, invece è completamente folle» (Ansa, 20/07/95); «Al programma di FI aggiungeremo la riapertura dei manicomi, così daremo una casa a Umberto» (26/07/95); «Bossi con il lavoro non ha molta dimestichezza, non può certo dargli del tu, né del lei, né del voi, visto che non l’ha mai frequentato» (14/09/96); «Bossi? Un balordo da bar» (28/01/99).

Da cittadini italiani, dato il miele che trasuda da questi pacati elogi verso l’attuale ministro per il federalismo, ci sarebbe da augurarsi una tra queste possibilità:

a) il Bossi di queste frasi non è lo stesso di cui ha parlato Berlusconi ieri sera, ma un omonimo o al massimo un parente che rappresenta la pecora nera dell’intera famiglia Bossi (magari quella trota di Renzo...).

b) Berlusconi all’epoca di queste dichiarazioni era effettivamente infuriato con Bossi ma, ovviamente, non per il ribaltone, causato notoriamente dalle toghe rosse. Nel caso, si aspettano motivazioni per il linguaggio usato all’epoca, sollecitate magari da qualche giornalista...

c) Berlusconi all'epoca si riferiva proprio al famoso Umberto Bossi che - e questa potrebbe essere una notizia - è un assiduo frequentatore di bar e manicomi ma che, quando è sobrio, è il migliore ministro del mondo e non tradisce mai.

d) Berlusconi usa le stesse parole per il fratello di sangue Paolo in quanto autentico mattacchione, troppo spesso frainteso dai giornali comunisti (il 99,9% del totale).

Attendendo una risposta da qualcuno, ci godiamo le continue esternazioni berlusconiane, sempre più esilaranti, se non fossero pronunciate da un presidente del consiglio.

AB

fonte: http://bile.ilcannocchiale.it/post/2315639.html
FONTE

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