sabato 15 agosto 2009

Trovate balneari e realtà estive d'Italia

In un paese come l'Italia, dove boutades improvvisate come i soldati in città, il G8 nei luoghi del terremoto, la "vocazione maggioritaria", le ronde dei cittadini, l'istituzione del delitto di "immigrazione clandestina" e i referendum per il bipartitismo diventano solide realtà, spesso è difficile riuscire a distinguere tra serie proposte politiche e divertenti trovate comiche da ombrellone.

Ad agosto è ancora più complesso.

E' più complesso perché le imponenti aule di Palazzo Madama o di Montecitorio conferiscono una sensazione di profonda compostezza a chi vi si trova immerso dentro (non è un caso che quasi sempre le dichiarazioni più insensate vengano pronunciate nelle conferenze stampa e non tra i banchi di un aula parlamentare), una sensazione che una casa di villeggiatura, il caldo estivo, la salsedine e la sabbia dell'Adriatico, del Tirreno o dello Ionio (o gli studi televisivi di un "delittofilo" su Raiuno) non riescono a generare.

Ed è così che mentre alcuni eroi civili contemporanei tentano l'ultima, disperata, fortunatamente vittoriosa battaglia a difesa del proprio lavoro, della propria azienda, della propria famiglia, del diritto ad avere una pensione e di poter crescere dignitosamente i propri figli, sospesi a venti metri d'altezza in un capannone quasi totalmente dismesso in quel di Milano, persone per le quali non esistono vacanze, ferie, tornei di beach-soccer o partite a racchettoni, altri uomini, a cui la sorte, la ricchezza familiare o il popolo di questo paese hanno garantito una condizione di privilegio, partoriscono idee e parole in libertà, senza cognizione, e per noi, poveri sudditi, diviene sempre complicato comprendere quando prestare attenzione.

Qualcuno propone con seria convinzione il riconoscimento costituzionale delle bandiere regionali di fianco al tricolore nazionale o la produzione in massa di fiction e programmi per la tv pubblica interamente in dialetto che sostituiscano le noiose e a-territoriali trasmissioni tv in italiano (questa odiosa lingua da eliminare).
Potremmo derubricare queste proposte com'è logico che sia nella cartella "idiozie estive da non ascoltare nemmeno", a detta dei compagni di brigata degli stessi promotori.

Eppure queste persone, questo gruppuscolo di maestri dell'amministrazione politica, sono le stesse che in un batter di ciglia ci chiedono di prendere sul serio, come leggi da approvare all'istante, proposte come le cosiddette "gabbie salariali", uno strumento "moderno degli anni '50" concepito al fine di separare per sempre i tenori di vita di nord e sud d'Italia, dimenticando quanto già le realtà lavorative ed economiche tra queste due porzioni di paese ne facciano, in pratica, due nazioni indipendenti e slegate tra loro.

O sono le stesse che trasformano l'8 agosto, la data del celebre strage di Marcinelle nella data in cui l'Italia istituisce la discriminazione di Stato, dove migranti irregolari non potranno più curarsi in ospedale, registrare all'anagrafe i propri figli (che risulteranno di conseguenza inesistenti nel mondo), regolarizzare la propria posizione, sposarsi a meno che non siano colf o badanti, per le quali esiste un concetto di sicurezza differente.
Un lavoratore di fabbrica in attesa di regolarizzazione verrà espulso. Una lavoratrice domestica potrà continuare a lavorare nel suolo italico. Previo pagamento di un'apposita "indulgenza" per la remissione del peccato di 500 euro.

La soluzione alla questione è stata sinteticamente espressa dal leader delle "trovate da vacanza" per mezzo della seguente frase: "Noi andavamo a lavorare non ad uccidere la gente".
Per somma gioia di Alphonse Capone, John Gotti e Lucky Luciano.
Sarebbe sufficiente che il Senatur comprendesse che ad esempio tra gli italiani in America avevamo i Capone e i Badalamenti da una parte e i Sacco e Vanzetti dall'altra, così come tra i migranti afro-italiani o europei dell'est annoveriamo straordinari esempi di civiltà e terribili casi di criminalità, perché il nostro paese rivoluzionasse il proprio approccio nei confronti dello straniero.

Ma forse questo equivale a chiedere la luna.

PS: Approfitto per precisare che il precedente post dal titolo "Colpirne uno per educarne cento" intendeva essere una ironica e particolare critica all'azzardato paragone tra Nichi Vendola e Silvio Berlusconi partorito dall'ottimo Marco Travaglio.
Il post ha avuto un degno successo, ma non nel modo in cui speravo ed è stato origine di profonde discussioni e oggetto di feroci critiche. Non sono riuscito a far cogliere globalmente come desideravo l'aspetto ironico dell'articolo e me ne dispiaccio profondamente.
Mea Culpa per questo!
In ogni caso ringrazio tutti per il grande interesse dimostrato.


http://alessandrotauro.blogspot.com/
FONTE

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