giovedì 13 agosto 2009

Riforme. Per il ritorno ad una giustizia giusta: commisurazione tra pena e reato, un raffronto: scippo e falso in bilancio.

Per il ritorno ad una giustizia giusta è necessario il ritorno ad una equità tra il reato e la pena, radicalmente disatteso con le recenti riforme circa il reato di falso in bilancio, che sarebbero a rigore in contrasto con la Costituzione e con il corpo legislativo tanto nello spirito quanto nella lettera. Esse sono in contrasto anche con le normative comunitarie e di diritto internazionale. E’ inoltre imprescindibile - come giustamente vuole l’art. 133 del codice penale tener presente sia la gravità del reato che la capacità del delinquente di delinquere.

La situazione italiana è - a dir poco paradossale -, come appare in tutta evidenza raffrontando lo scippo o la rapina ed il ben più grave falso in bilancio. La ns legge, dopo la riforma sul falso in bilancio incita infatti al crimine più grave: lo scippatore, che nel migliore dei casi - la vecchietta ha appena ritirato la pensione all’ufficio postale e quindi detiene la pensione di “tutto” un mese nella borsetta è punito con il carcere etc. Giustamente! Un criminale delinquente, farabutto mascalzone campione di abiezione umana quale un Callisto Tanzi che ha mandato in rovina decine e decine di migliaia di famiglie italiane privandole non di una mensilità, ma dei proventi economici di un’intera vita, è già a piede libero e tramite terzi riprende la sua attività di “imprenditore”, addirittura alcune emittenti televisive ce lo mostrano come esempio di persona valente che sa riprender le redini elle cose sue … Negli USA, più onestamente, a personaggi di analogo calibro d’infamia messisi recentemente in mostra per crimini similari è stato - giustamente - commutato il carcere duro a vita.

In Italia si parla tanto di mafia, ndrangheta, camorra, sacra corona etc. , di inasprimento delle pene per essi, tanti politici - a cominciare da quelli più collusi - si mettono in mostra a tal fine, ma su quel delitto non meno grave - ricordiamo Tanzi ha distrutto la realtà economica costruita da decine e decine di migliaia di persone in una vita - ebbene per questo delitto che è in realtà una delle mostruosità più abiette, nessuno pare più dire o reclamare nulla.
Nessuno tiene conto né della gravità del crimine - che sembra ridotta a poco più di una bagatella, di più, ad una specie di nuovo “delitto d’onore”, né tanto meno della capacità di delinquere, ed il fatto che si siano colpite decine e decine di migliaia di persone dovrebbe essere la prova dell’immensità di questa capacità, che viene invece vista quasi fosse qualcosa di positivo.
Guardiamo ad una giustizia più giusta: guardiamo agli USA e diamoci da fare per importarla anche qui.
francesco latteri scholten

fonte: http://francescolatteri.ilcannocchiale.it/post/2313726.html
FONTE

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