venerdì 14 agosto 2009

Il debito pubblico sale vertiginosamente: è il fallimento di Brunetta

Aumenta a dismisura la spesa pubblica. Eppure gli stipendi degli Statali, accusati di essere la palla al piede dell’economia italiana, sono stati praticamente dimezzati e pesano esattamente la metà sulle casse dello Stato da quando la "Lira" ha lasciato il suo posto all’"Euro"! Non solo! I salari dei dipendenti pubblici non hanno subito aumenti sostanziali da oltre 15 anni, anzi, dopo essere retrocessi, sono rimasti legati al palo dagli indici dell’inflazione programmata a dir poco fantasiosi e inadeguati dell’Istat. Ma non basta! Oltre ai tagli a scuola, sanità, ordine pubblico, giustizia e a tutta la Pubblica Amministrazione in genere, e nonostante la benché minima traccia di interventi “reali e concreti” per l’emergenza economica in cui versa il paese, incredibilmente, la spesa pubblica continua a lievitare e si gonfia sempre più, fino a livelli impensabili. Un "buco nero" di migliaia e migliaia di milioni di euro! E’ “allarme-sfascio”: i conti dello Stato sono allo sbando e il governo gonfia come un pallone la spesa corrente per tenersi buoni i consensi e va avanti a furia di colpi di fiducia, ben 23 in un anno, al ritmo, quasi, di un decreto al giorno. Tremonti non si è presentato una sola volta in Parlamento a discutere della crisi economica. Lui, il vero capo del governo, il ministro dell’Economia, che sfugge con i decreti al controllo collettivo del "suo" Consiglio dei ministri, del Parlamento e poi dell’opposizione.

Così diventa difficile capire dove finisce il fiume di soldi che tracima dalle casse dello Stato. Una cosa, però, è certa: siamo il paese con un debito pubblico da record. Solo per renderlo concreto, dal momento che detto così potrebbe sembrare solo una metafora, si tratta di un fardello di circa 30mila euro per ogni cittadino italiano. Le cause del dilagare del "buco nero"? I motivi del fallimento? Ognuno ha le sue responsabilità, governo, opposizione, sindacati, mezzi d’informazione e ai cittadini non restano che le proprie opinioni. E un’idea del “buco nero” gli italiani se la son fatta! Anzitutto è il fallimento di Brunetta, il ministro della Pubblica Amministrazione: la sua sbandierata lotta ai “fannulloni” si è tradotta in un gigantesco sperpero di risorse pubbliche. Tutti soldi della macchina statale, che se ne vanno in super-stipendi per lo spoil system della pubblica amministrazione e per i tanti, troppi dirigenti che non sanno e non vogliono dirigere un bel nulla (tant’è che hanno richiesto il controllo elttronico dei "tornelli" per il controllo del personale, dacchè loro in ufficio sono "latitanti"), per commissioni e sottocommissioni, appalti per suppellettili inutili e softwere stravecchi e superati, per sondaggi, studi di settore, convegni e conferenze, facce e faccine colorate, auto blu, ecc, ecc. Ma questo fiume di denaro non scorre certo nella direzione della gran massa dei dipendenti pubblici, se poi partono una raffica di scioperi e lamentele, dagli impiegati ai poliziotti, dagli infermieri ai magistrati, dai bidelli alle maestre che lamentano solo tagli e sono costretti a “lavorare” in condizioni d’emergenza. Brunetta fa una “presunta” lotta all’assenteismo tutta "spot" e solo di “facciata”, ma nella realtà dei fatti non riesce a mettere sotto controllo né le assenze dei dipendenti pubblici, nè la spesa nella pubblica amministrazione, né a rendere civile ed accettabile il servizio pubblico ai cittadini utenti. Brunetta è la sintesi magistrale di un duplice malessere nazionale: l’insoddisfazione di chi lavora per lo Stato ed il malcontento di chi dallo Stato si aspetta dei servizi all’altezza delle tasse che paga e non certo del ministro della P.A. che quegli stessi servizi dovrebbe garantire! Di fatto, al netto degli incrementi delle spese obbligatorie nella P.A., spicca l’anomalia dei consumi intermedi per gli acquisti di beni e servizi. A tutto questo si accompagna una minore entrata fiscale. L’evasione dilaga! Il debito pubblico è la risorsa infinita di Tremonti con la quale tenere sotto scacco l’intera nazione! Da inizio anno il debito pubblico è cresciuto di quasi 90 miliardi di euro. Ma anche il debito ha un punto di non ritorno, ed ormai è vicino. Tremonti e Draghi lo sanno! Quando avranno finito di giocare a “monopoli”, quando saranno costretti a dire che i soldi sono finiti, allora chi pagherà il conto? Noi una mezza idea ce l’abbiamo…

fonte: http://www.agoravox.it/Il-debito-pubblico-sale.html
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