giovedì 10 settembre 2009

Il Vento del Recupero



C'è un fantasma che si aggira per l'Italia e che colpisce profondamente anche la Sinistra: quello del Revisionismo. Il cosiddetto Vento del Recupero ha portato negli ultimi quindici anni di Seconda Repubblica a ribaltare tutto ciò che c'era di vero e consolidato nella prima: sono tornati alla ribalta ideologie e personaggi che sinceramente, in un passato nemmeno tanto remoto avrebbero scandalizzato l'opinione pubblica. Che oggi invece assiste impotente, grazie al bombardamento mediatico a cui è stata sottoposta dalle tv berlusconiane (e dai troppi silenzi del centro-sinistra).

Penso che sulla questione basti lo sketch di Benigni '95 sul cosiddetto Recupero di Bettino Craxi e altri personaggi, come Mussolini, che già allora era molto in voga tra i Ferrara e i Fini, per non parlare dei berluschini.

Parlare di Berlinguer e di Questione Morale è diventato tabù quasi quanto parlare delle manette in casa del ladro: tutti ti danno addosso. Se però vai a dire che "Bettino Craxi ha fatto delle cose buone", allora sei moderno, sei riformista, sei innovatore. Viceversa sei tafazzista, comunista, radicale, estremista, magari anche antico e fuori moda. Eh già, perchè oramai la politica non fa più la moda, la segue: e in un Paese di Intellettuali che si mettono dietro alla massa quando questa segue questa o quella moda (pensiamo solo a quella passata recente di Berlusconi Statista), fa la differenza, perchè finisce per intaccare anche la credibilità e l'affidabilità di certi leader che, per paura di essere attaccati dal salotto buono, o tacciono oppure si adeguano.

Come dice Benigni, "Anche il mostro di Firenze avrà detto Buon Giorno qualche volta, ma non è il caso di recuperarlo." Anche perchè, nel caso di Bettino Craxi, sarebbe più utile alle casse e alla salute dell'economia del Paese ritrovare il famoso Bottino di miliardi spariti nel nulla e di cui si hanno le evidenze processuali e bancarie.

Diceva De Gasperi che un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni: Bettino, effettivamente, avrà pur pensato a che debito pubblico lasciava alle generazioni future, ma non credo si possa definire statista.

Anche perchè, per la giustizia italiana, ufficialmente è un latitante. Ma siamo un Paese strano: il giorno prima una persona è un latitante, il giorno dopo diventa uno statista. Finchè lo dicono quelli del Pdl, la cui classe dirigente è composta perlopiù da dirigenti del PSI craxiano (Brunetta e Sacconi sono un esempio), posso anche capirlo. Che lo si dica anche a Sinistra, ben sapendo che Bettino Craxi è il principale responsabile della fortuna televisiva di Silvio Berlusconi, quindi dell'attuale regime televisivo malato, e ci ha pure lasciato il terzo debito pubblico al mondo, sinceramente non solo non lo capisco, ma non lo accetto.

E come dice Benigni, "Cosa deve fare uno per far sì che si parli male di lui? Stuprare le capre in mezzo alla strada?"

Quindi, cari miei, una cosa dobbiamo fare: munirci di ventilatore per rispedire indietro questo vento malsano e velenoso che rischia di investirci in tutta la sua forza e potenza non appena si celebreranno i 10 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi... ma noi avremo un ventilatore grande come l'Italia a fermarlo.

fonte: http://orgogliodemocratico.ilcannocchiale.it/post/2329693.html
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