lunedì 14 settembre 2009

Berlusconi stragista: diverte eccome!

In ossequio a quel motto che ricordava ai reggenti dell’antica Roma l’importanza del civico ludibrio, ovverosia del divertimento spensierato e scacciagrane, i giovani e intrepidi componenti della redazione de L’occidentale (tra i tanti, il mio thinktank berlusconiano preferito – e i lettori della prima ora ricorderanno) si sollazzano e amano sollazzare il pueblo a iniezioni sincopate di fesserie d’alta fattura. Alle clave, d’altronde, c’è Feltri.

E via che si ride. L’apertura dell’ultimo articolo già dice di promettere la dose d’allegria quotidiana che intendono, in redazione (parolone!), garantire al popolo tutto. “Berlusconi, le stragi di mafia e la ricerca della verità“. Vediamo: vediamo un po’ (avviso ai naviganti: partenza per cuori tosti).

Dopo otto anni di inutili inchieste tutto è stato archiviato perchè gli indizii erano inconsistenti. Oggi, quando per nuove testimonianze di pentiti viene a galla la forte impressione che quindici anni di indagini su quelle stragi siano stati sprecati e che non abbiano prodotto verità utili e definitive, ecco che sui giornali tornano i sospetti e i veleni contro berlusconi stragista di mafia. Peggio, molto peggio di quello che si imputava a Giulio Andreotti.
Dunque, mentre l’opinione pubblica è indecisa sull’aggettivo da usare per il lavoro di 3 lustri della magistratura (il testa a testa è tra “inutile” e ” arbitrario”) ecco che i giornali (quali, di grazia?) ripiombano sul refrain del Berlusconi stragista (La Padania, ad esempio?). “Sospetti e veleni” che io chiamo Alfa e Beta. Su Andreotti glissare per amor di coronarie.

Allora, per chiarire: ci sono stati giudici che hanno speso otto anni e risorse ingenti appresso alla tesi che Berlusconi fosse uno stragista; e altri giudici che per 15 anni si sono dedicati agli omicidi di Falcone e Borsellino senza giungere a nulla di concreto. Oggi si vuole ricominciare da capo a mettere in mezzo Berlusconi e Dell’Utri. Se a qualcuno viene il dubbio che non si tratti di una operazione ispirata dalla “ricerca della verità” si può concedere che il dubbio sia legittimo.
La giustizia avrebbe quindi impiegato l’ammontare comune delle preziosissime tasse per giungere a nulla. Che alla ricerca di questa verità sia stato offerto il prezzo di alcune vite poco cale, il dinario non torna: no colpevoli – giustizia inutile. Nota 2: come se la giustizia dovesse assicurare il malvivente alle proprie sanzioni solo in quanto giustizia; ladro è chi dorme al gabbio e non chi ruba, è la sostanza. E in questo muffoso panorama legale ti vedi spuntare i media che aizzano dal niente verso Berlusconi e Dell’Utri. Proprio come se la Sentenza Dell’Utri non fosse in loading e in calendario da tempo. E che l’esito – ovvio – della faccenda s’approssimi fa tremare polsi in alcuni studioli e penne dalla preveggenza indotta. Che volete da Marcielo? Niente, il dubbio è legittimo quando a concederlo sono loro.

Bando a parsimonie, quindi: poesia! Sorriso! Gioia! E leggiamo, in risposta al Fini che chiede chiarezza sui fatti 92-94.
Forse se uno ha a cuore la verità e la legalità e pretende davvero che si scoprano i veri mandanti delle stragi, ha invece proprio il dovere di segnalare che la riapertura dei dossier sulla nascita di Forza Italia e sulle responsabilità di Berlusconi rischiano di rappresentare un nuovo fallimento della giustizia, un attentato all’immagine del premier e una copertura all’oggettivo fallimento di chi ha indagato fino a oggi. Stolti noi: aprire un indagine – si tratta di casi accademici, no? -, ai danni del presidente del consiglio, qualunque essa sia, non puo’ che essere il parafulmine che distrae dalla neglizenza della magistatratura, uno specchietto per allodole artefatto da giudici narcisisti che per celare il fallimento di decenni privi di risposte e sentenze certe decidono di condurre un’ingiusta crociata contro l’uomo più potente d’Europa, rischiando perfino di attentarne l’aurea immaginifica. Macchè lettere e provenzani! Quali registrazioni! Manganochì? Questa è arte, gente. Rococò. Vorrete forse contraddirmi? O contraddire loro?

La farcitura a risa e sbudella infine chiosa, alla gente piacerebbe ancora ridere. Serviti. Finalino ricatto, com’è moda degli ultimi giorni.
Lo vorremmo segnalare anche al ministro della giustizia Angelino Alfano che ha (la h in ha non è un mio errore, deve far parte dell’esibizione comica. Sì, un altro sketch) Gubbio ha sostenuto: “siamo convinti che nessuno abbia intenzione di inseguire disegni politici, ma solo un disegno di verità”. Ecco, caro Ministro, noi non ne siamo proprio del tutto convinti.
Un bel leggere, bel passare di pomeriggi. Il pane va mancando, e fortuna che i circhi, presto o tardi, levano le tende.

TSC

http://lottantanove.wordpress.com/2009/09/13/berlusconi-stragista-diverte-eccome/
FONTE

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