giovedì 10 settembre 2009

ANM: IL PREMIER DELEGITTIMA CHI COMBATTE LA MAFIA

ROMA - La lotta alla mafia "che il Governo in carica dichiara spesso di voler perseguire con ogni mezzo non può tollerare infondate operazioni di delegittimazione dei magistrati e delle forze dell'ordine, esposti in prima linea nell'azione di contrasto alla criminalità mafiosa". Arriva a un giorno di distanza, ma è durissima la replica dell'Associazione nazionale magistrati alle parole pronunciate dal presidente del Consiglio, che martedì ha accusato le procure di Milano e Palermo - che hanno riaperto filoni di indagini sulle stragi di mafia - di complottare contro di lui "con i soldi di tutti" e ha definito tutto questo una "follia".

Una presa di posizione bollata come "l'ennesima sortita politica" dal portavoce del Pdl Daniele Capezzone (che accusa parte della magistratura di agire "secondo logiche di politicizzazione") e a cui potrebbe seguire a stretto giro di posta quella del Csm: domani il plenum discuterà più pratiche a tutela di magistrati attaccati da Berlusconi (come quelli del processo Mills e i pm napoletani dell'inchiesta Saccà e sul termovalorizzatore di Aversa); e il dibattito potrebbe essere attualizzato dalle ultime esternazioni del premier. Intanto il Pd con Donatella Ferranti parla di "attacco e intimidazione" ai magistrati e chiede al ministro della Giustizia Alfano di riferire al Parlamento. Mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, minimizza: il premier "si è limitato a riferire quanto è apparso più volte sui quotidiani".

Il documento dell'Anm, che è firmato dalla giunta, esprime "indignazione" per le dichiarazioni di Berlusconi ("ancora una volta definisce folli i magistrati" che lavorano "al servizio del Paese") e "solidarietà" a pm "impegnati in indagini difficilissime". Definisce "del tutto inaccettabile" che il premier li accusi di "sprecare i soldi dei contribuenti","come se non fosse interesse di tutti fare piena luce" sulle stragi di mafia, e sottolinea come al contrario su questo fronte occorra "l'impegno di tutte le istituzioni". Espressioni condivise da tutta la magistratura (visto che anche Magistratura Indipendente, la corrente più moderata, accusa il premier di aver offeso i pm), alle quali potrebbero seguire quelle del Csm. "C'é una cattiva igiene delle istituzioni: su molte iniziative giudiziarie vengono costruiti teoremi dietrologici per screditarne i risultati", lamenta il togato di Unicost Fabio Roia, che vede nel dibattito di domani "l'occasione per riflettere incidentalmente su queste nuove dichiarazioni del presidente del Consiglio che ripropongono questo cattivo modo di intendere il reciproco rispetto tra poteri dello Stato".

E il collega di Magistratura democratica Livio Pepino - che oggi ha disertato il plenum per protesta e che intende continuare a farlo se domani non si discuteranno le pratiche a tutela - ribadisce la sua "convinzione assoluta sulla necessità che il Csm intervenga sulle vicende più gravi:i magistrati devono sapere che rispetto a ogni forma di intimidazione c'é il sostegno del Consiglio". Sul plenum di domani, "che disattende gli auspici del capo dello Stato", tuonano i laici del Pdl. "Napolitano si è speso con garbo perché ci fosse un freno alle pratiche a tutela. E' chiaro che non gradiva una discussione che non serve affatto a rasserenare i rapporti tra politica e magistratura", dice Gianfranco Anedda. Quanto a Berlusconi "lo giustifico se gli saltano i nervi, visto che si riaprono indagini al solo scopo di colpire lui e Dell'Utri".

BERLUSCONI: NESSUN GOVERNO COME NOSTRO NELLA LOTTA ALLA MAFIA
"Nessun governo ha fatto quello che noi abbiamo fatto nella lotta alla mafia". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso di un incontro con i giovani del Pdl alla festa Atreju 2009. Il premier ha elencato quanto fatto fin'ora dall'esecutivo, dalla confisca di un miliardo di euro, al sequestro di "più di quattro miliardi", a numerosi arresti eccellenti. "Nessuno - ha sottolineato - ha mai fatto un'azione così vera ed efficace" contro la mafia.

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