lunedì 9 novembre 2009

Rai, l’offensiva finale di Berlusconi

- di Giuseppe Giulietti -

"Squadra che vince non si tocca..", ha dichiarato ad Articolo21 Andrea Vianello, conduttore della trasmissione "Mi manda Rai Tre", commentando l'annuncio di una prossima espulsione da Rai Tre del direttore Paolo Ruffini.

"Con Ruffini abbiamo vinto, perché dovrebbe lasciare?" si sono legittimamente chieste Federica Sciarelli, conduttrice di "Chi l'ha visto?" e Elsa Di Gati, garbata e ironica protagonista del programma del mattino "Cominciamo bene".

Già perché dovrebbe essere cacciato un direttore che ha aumentato gli ascolti, ha vinto il premio qualità, ha garantito soldi e consensi alla sua azienda?

Sarà un paradosso, ma deve essere cacciato proprio per questo, e non nonostante questo.

Quanto sta accadendo a Rai Tre, ma anche a Rainews24 dove si prospetta la cacciata del direttore Corradino Mineo, corrisponde allo spirito dei tempi e agli interessi del partito del conflitto di interessi presieduto da Silvio Berlusconi.

Rai Tre va chiusa perché ha mancato due volte di rispetto al capo supremo: la prima osando criticarlo, persino ricorrendo alla satira, la seconda perché ha fatto fare il bagno alle altre reti controllate dal boss.

Quanto sta accadendo non deriva da casualità, ma discende dal piano più volte annunciato dal cavaliere in merito alla necessità di colpire i programmi e gli autori a lui sgraditi e di mettere sotto controllo l'intero polo RaiSet.

L'assalto a Rai Tre è solo una parte di questo progetto.
Lo stesso accadrà contro Rainews24, una rete che ha assicurato un pluralismo sociale altrove negato dando spazio e voce a movimenti, associazioni, eventi quasi scomparsi dal video pubblico e privato.

Vogliono realizzare un polo unico dell'informazione, se e quando anche Mineo dovesse essere cacciato la destra controllerà 10 testate giornalistiche su 11, nulla di simile era mai accaduto neppure negli anni più bui della storia della Rai.

Se ancora non bastasse, il direttore generale Masi si appresta a candidare l'ex deputato Martusciello, un fedelissimo del presidente, alla carica di amministratore delegato della Sipra, la cassaforte di famiglia.

A questo punto, attraverso il polo unico delle risorse, Publitalia Sipra, Berlusconi potrà mettere il guinzaglio all'intero mercato pubblicitario. Sarà questo il vero colpo da maestro, la quadratura del cerchio.

Qui non si tratta più di difendere questo o quel direttore, ma di tutelare il diritto dei cittadini a poter continuare a guardare gli ultimi programmi non completamente oscurati, imbavagliati o già auto imbavagliati.

Le opposizioni stanno faticosamente cercando di individuare punti comuni di elaborazione e di azione, forse si potrebbe partire dalla intransigente difesa della Costituzione e dell'Articolo 21 della medesima.


http://temi.repubblica.it/micromega-online/lassalto-finale-di-berlusconi-alla-rai/
FONTE

1 commento:

  1. ciao avrei bisogno di comunicare con voi, ho cercato qui sul blog la vostra mail ma non l'ho trovata, potreste scrivermi voi da questo link che poi vi rispondo grazie http://informazionesenzafiltro.blogspot.com/2008/05/collabora-con-noi.html

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