lunedì 9 novembre 2009

Gli spudorati

Riportiamo alcuni estratti dall’articolo «Pdl, Berlusconi prepara la battaglia: "Siamo arrivati alla resa dei conti"», apparso oggi su Il Giornale. Non serve neanche un commento: è tutto talmente chiaro e palese che non c’è niente da chiarire. La spudoratezza che caratterizza il premier e i suoi servi è ormai lampante, tanto da fare loro ammettere senza alcuna remora che la riforma della giustizia è fatta solo ed esclusivamente per salvare il Cavaliere dall’appuntamento con i tribunali.
«Entro pochi giorni il premier è intenzionato a chiudere la partita in corso con gli alleati che, confidava in settimana a un suo collaboratore, "è ormai durata oltre il lecito". Un puzzle dove le candidature per le Regionali del 2010 si legano a doppio filo non solo al rilancio di una stagione riformatrice (e la giustizia è al primo posto) ma anche a una norma che blocchi i processi a carico del premier, ripartiti a tambur battente dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte costituzionale. [...] Con ragioni diverse, infatti, i due alleati continuano a nicchiare su quella che il Cavaliere considera ormai la condicio sine qua non per continuare a governare: una norma "tampone" che abbia gli stessi effetti del Lodo Alfano così da non dover passare la legislatura tra un’udienza e l’altra a farsi "cuocere a fuoco lento" in vista delle prossime Politiche. Il ragionamento di Berlusconi, dunque, è piuttosto chiaro: o posso governare a pieno regime oppure meglio tornare alle urne. [...] Berlusconi vuole mettere "nero su bianco" l’intesa sulla blocca processi e, nel caso in cui si vada avanti con i distinguo degli alleati, non esclude affatto di presentare a tutti i parlamentari del centrodestra un documento da sottoscrivere che li impegni in questo senso».

Quelle che sembravano solo supposizioni dei soliti comunisti-massimalisti-giustizialisti-dipietristi e chi più ne ha più ne metta sono state confermate dal Capezzone/Bonaiuti cartaceo diretto da Feltri senza nessun problema: il governo italiano deve per prima cosa salvare il suo presidente. I problemi dei cittadini vengono dopo: la «condicio sine qua non» per passare a governare il Paese è quella di uccidere i processi del Cavaliere. Ribadiamo: non lo diciamo noi, ma Il Giornale.

AB


http://bile.ilcannocchiale.it/post/2375599.html
FONTE

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